Stanley Kubrick è uno dei registi più importanti e significativi della settima arte, un regista che è riuscito a cambiare la storia del cinema per sempre. Durante la sua carriera, l’artista americano ha sviluppato e perfezionato il suo stile, riuscendo col tempo a sprigionare tutti i suoi marchi di fabbrica e a catturare un’intera industria. Da sempre, Stanley Kubrick è sinonimo di perfezionismo intransigente, riprese infinite e torrenziali, fotografia fuori dal comune e ritmo registico posato.
La visione unica e irriducibile del cinema di Kubrick ha cresciuto generazioni e generazioni di registi, riuscendo a lasciare un’impronta indelebile con una filmografia di appena 13 titoli. Ma che titoli! Questa lista passa in rassegna tutti i film di Stanley Kubrick e li ordina in una classifica dal migliore al “peggiore”. Per ordinare ogni titolo, ho tenuto conto dell’impatto dei film nella storia del cinema, della potenza visiva delle loro immagini e dell’incisività delle storie raccontate.
13. Paura e desiderio (1953)
Ci sono registi come Orson Welles e François Truffaut che già mettono in chiaro le cose dal primo film. Al contrario, registi come Kubrick sono ancora –passatemi il termine per un mostro sacro della settima arte– “acerbi”. Paura e desiderio è l’esordio, autoprodotto e automontato, di Kubrick alla regia. Questo, però, rimane l’unico dettaglio che potrebbe incuriosire lo spettatore. Il film non ha per nulla la potenza dei capolavori a cui Kubrick ci ha abituato e, nonostante la durata di un’ora e qualche minuto, potrebbe essere percepito come noioso. Essendo anche un film di denuncia della guerra, impallidisce di fronte ad altri titoli simili del regista americano, che trovate alle posizioni sette, sei e cinque. Come il successivo Il bacio dell'assassino, sia nella filmografia che nella classifica, questo esordio potrebbe essere dimenticato da molti.
12. Il bacio dell'assassino (1955)
Non giriamoci intorno. Il bacio dell'assassino (1955) non è un film memorabile nella carriera di Kubrick ed è per questo che lo posiziono al penultimo posto nella classifica. Questo noir contiene tutti gli stilemi del genere, dalla fotografia in bianco e nero alle atmosfere tense, passando per classici personaggi come criminali e ballerine. Per questi motivi, è pur sempre consigliato per chi ami il genere. Non c’è dubbio, però, che Kubrick stava ancora costruendo il suo stile con Il bacio dell'assassino (1955). Se però vi piacciono i film con pugili protagonisti come Pulp Fiction (1994) e Toro scatenato (1980), il noir di Kubrick vi lascerà comunque soddisfatti.
11. Lolita (1962)
Lolita è il film più controverso di Kubrick insieme ad Arancia meccanica. Se dovessimo giudicare la pellicola solo dalla trama, il verdetto sarebbe unanime: non classificabile. Anche la giustificazione che Lolita (1962) sia uscito in un’era differente non regge, visto che l’uscita del film fece scalpore al tempo. In questo caso, mi sono concentrato soprattutto sul livello estetico dell’opera ed è per questo che non lo trovate in ultima posizione. Nonostante ciò, Lolita (1962) non poteva collocarsi più in alto dell’undicesimo posto. Per quanto Kubrick sia un grande regista che non sbaglia una singola inquadratura, rimane comunque difficile giustificare un film dove un protagonista di mezz’età si infatua di una tredicenne.
10. Rapina a mano armata (1956)
Dopo gli autoprodotti Paura e desiderio (1953) e Il bacio dell'assassino (1955), Kubrick sbarca a Hollywood proprio con Rapina a mano armata. Come il film dell’anno precedente, il regista rimane in ambito noir anche se il budget più elevato gli garantisce un livello qualitativo superiore. Rapina a mano armata (1956) è un noir poco conosciuto da chi non ama il genere, anche perché ofuscato da altri titoli ben più famosi nella filmografia di Kubrick. Tuttavia, questo gioiello può confrontarsi con i migliori film di rapine e uscirne indenne. Lo posiziono al decimo posto perché lo stile kubrickiano non è ancora del tutto maturo in questo noir, anche se rimane una visione meritevole.
9. Spartacus (1960)
Spartacus è uno dei film più epici nella filmografia di Kubrick e narra le vicende dello schiavo omonimo che si ribellò a Roma. Il film è il primo vero successo commerciale di Kubrick e si aggiudica ben quattro Oscar. Come sempre, la pellicola riesce a mantenere intatta la fama di esteta di Kubrick, a cominciare dalle inquadrature a lungo campo che aumentano l’epicità. L’eredità del film non solo continua a manifestarsi nella storia del cinema. Spartacus (1960) è fondamentale anche per ciò che avviene dietro le quinte. Infatti, è una delle prime sceneggiature a tornare a essere accreditate a Dalton Trumbo, ostracizzato negli ambienti di Hollywood a causa del Maccartismo.
8. Eyes Wide Shut (1999)
Eyes Wide Shut è l’ultimo film di Kubrick, uscito postumo sul finale del millennio. Se state cercando un’atmosfera criptica alla 2001: Odissea nello spazio o alla Shining, questo cult con Tom Cruise e Nicole Kidman è il prossimo film da vedere. Questa epopea di 159 minuti è un mix perfetto di diversi generi. Ci troviamo a metà tra un thriller erotico stile Nymphomaniac - Volume 1 (2013), con accenni surreali simili a Strade perdute (1997), e un dramma familiare che profuma di Antichrist (2009). Eyes Wide Shut (1999) è anche impreziosito da una fotografia eccellente e prove convincenti dei due attori principali. Tuttavia, il film non conserva appieno tutta la potenza di Kubrick e cade, talvolta, in dialoghi non sempre al top. Ergo, la posizione numero otto in classifica.
7. Full Metal Jacket (1987)
L’antimilitarismo di Stanley Kubrick non è mai stato un mistero. Dopo la critica alla Prima Guerra Mondiale con Orizzonti di gloria, il regista si cimenta con un tema caro al cinema americano: la guerra in Vietnam. Come prevedibile, Kubrick non risparmia il suo sentimento contrario al conflitto, firmando uno dei suoi film più crudi. Basti pensare alla parte iniziale con l’addestramento e disumanizzazione delle reclute per capire l’effetto devastante della guerra sulla psiche umana. Full Metal Jacket rimane un classico film di guerra che non è invecchiato nemmeno di un secondo e si aggiunge a titoli come Apocalypse Now (1979) e Platoon (1986). Full Metal Jacket (1987) rimane in settima posizione perché la prima parte del film sovrasta la seconda.
6. Orizzonti di gloria (1957)
Orizzonti di gloria (1957) è il film che ha messo Stanley Kubrick sulla mappa. Il classico con Kirk Douglas vive dell’interpretazione magistrale dell’attore protagonista e di una messa in scena innovativa. Le scene nelle trincee vi lasceranno a bocca aperta dalla bellezza visiva, ma anche dalla paura che infondono. La fotografia in bianco e nero di queste sequenze, specialmente di notte, ricorda i migliori noir con il suo alto contrasto e infonde angoscia allo spettatore. Abituati come siamo a titoli torrenziali del regista come Eyes Wide Shut (1999), premio Orizzonti di gloria (1957) con la sesta posizione anche per la durata di 88 minuti. Seppur pochi, sono abbastanza per raccontare in maniera convincente la storia e per godersi tutta la magia del cinema di Kubrick.
5. Il dottor Stranamore, ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1964)
Il titolo chilometrico de Il dottor Stranamore già fa presagire il tono sarcastico della pellicola con Peter Sellers, George C. Scott e Sterling Hayden. Il film continua la critica alla guerra iniziata da Kubrick in Orizzonti di gloria (1957) e conclusasi con Full Metal Jacket (1987). Se questi ultimi due film sono totalmente drammatici, Il dottor Stranamore (1964) preferisce optare per la black comedy. Tuttavia, la natura caustica che aveva contraddistinto i due film citati non viene snaturata ma elevata dalla commedia beffarda di Kubrick. Basti pensare al surreale dottor Stranamore, scienziato nazista con la sindrome della mano aliena che fa saluti romani senza il suo consenso. O forse no. Il dottor Stranamore (1964) è l’unica occasione per vedere un Kubrick così scherzoso e per questo merita la quinta posizione.
4. Barry Lyndon (1975)
Barry Lyndon sfiora il podio grazie al suo impianto visivo, uno dei più innovativi e significativi nella filmografia di Kubrick. Qui, il regista si trova a che fare con uno dei suoi generi di riferimento, quello storico. Kubrick aveva già sguazzato in queste acque con Spartacus (1960) e Orizzonti di gloria (1957), ma Barry Lyndon (1975) li sovrasta a mio avviso. Se da un lato la trama racconta in maniera sublime l’ascesa e il declino di un uomo in cerca di ricchezza facile, è l’aspetto estetico a dover essere celebrato a dovere. L’uso, quasi esclusivo, di luce naturale per la fotografia crea dei veri e propri quadri in ogni frame della pellicola. Kubrick si ispira chiaramente all’arte su tela e dona allo spettatore la sua versione di dipinti in movimento. Uno spettacolo per gli occhi che merita la quarta posizione.
3. Shining (1980)
Shining (1980) è l’ennesima dimostrazione dello stile versatile del regista americano. Che si tratti di horror, thriller, crime, fantascienza o film storico, Kubrick fa incursioni in ognuno di questi generi e porta a casa capolavori a destra e a manca. Il film del 1980 è ormai un classico del terrore per svariati punti di forza. Dalle interpretazioni fenomenali di Jack Nicholson e Shelley Duvall ai set mozzafiato dell’Overlook Hotel, e senza dimenticare la fotografia glaciale di John Alcott, Shining (1980) è un titolo indiscutibile nel repertorio kubrickiano. Il terzo posto è dovuto anche alla grande influenza che ha avuto sul genere. Prima di spostarci al secondo posto, vi consiglio di vedere Overlook Hotel - Stanza 237 (2012) subito dopo Shining (1980), per espandere l’universo terrificante di questo horror ed esplorare svariate teorie riguardo al film.
2. Arancia meccanica (1971)
La battaglia per il primo posto tra Arancia meccanica (1971) e il classico che troverete in cima al podio è stata dura. Il cult distopico d’inizio anni ‘70 vede Kubrick tornare sui territori politici già esplorati ne Il dottor Stranamore (1964) e in Spartacus (1960). Temi come il crimine giovanile, la violenza della società e la prigione la fanno da padrona in una sceneggiatura che strizza l’occhio anche alla commedia nera, se non nerissima. Arancia meccanica (1971) fa parte di quel filone di film controculturali e provocanti a cui appartengono altri cult come Assassini nati - Natural Born Killers (1994) e Bronson (2009). Nonostante un livello estetico quasi imbattibile, è proprio la leggera superiorità del titolo al primo posto che relega Arancia meccanica (1971) al secondo.
1. 2001: Odissea nello spazio (1968)
2001: Odissea nello spazio (1968) è l’unico film fantascientifico di Stanley Kubrick, se non si considerano i tocchi sci-fi di Arancia meccanica (1971). Insieme al film con Malcolm McDowell e a Shining (1980), questo capolavoro del 1968 forma il trittico di film più famosi del regista. Anche un non appassionato di cinema sa dell’esistenza di 2001: Odissea nello spazio (1968). E questo è un risultato sbalorditivo per un film d’autore criptico con 139 minuti di durata. Oltre al grande impatto a livello culturale, il film rimane un gioiello visivo impareggiabile, a partire dalle sequenze nello spazio. Come altri classici del sottogenere hard sci-fi, il film non è tirchio di richiami filosofici, di momenti meditativi e di complessità narrative. Ma sono proprio tutti questi ingredienti - appeal pop, estetica visionaria e impronta filosofica - a renderlo il miglior film di Kubrick.

































































































