Il successo globale è arrivato nel 2017 grazie a un microfono anni '50 e un occhio di bue che la illuminava sul palco del Gaslight Cafè del Greenwich Village nel primo episodio de La fantastica Signora Maisel. La serie dramedy, creata da Amy Sherman Palladino, incentrata su una casalinga che sogna di diventare stand-up comedian.
Ma il talento di Rachel Brosnahan ha radici più profonde che dimostrano la sua capacità di spaziare in generi e registri diversi. Forse è anche per questa sua capacità di offrire interpretazioni sfaccettate che James Gunn l'ha scelta per interpretare un ruolo iconico come quello di Lois Lane in Superman, reboot del 2025 dei film dedicati all'Uomo d'Acciaio e primo film del DC Universe del Capitolo Uno: Dei e Mostri.
JustWatch ha stilato una lista delle migliori pellicole e serie TV con Rachel Brosnahan, in base alle sue interpretazioni, segnalando dove puoi recuperarle in streaming.
1. La fantastica signora Maisel (2017)
Finora, è il ruolo più importante per Rachel Brosnahan e quello grazie al quale si è ritagliata un posto nella storia del piccolo schermo. L'attrice incarna in modo sublime lo spirito di Miriam "Midge" Maisel, un'agiata casalinga degli anni '50 che, dopo aver scoperto il tradimento del marito, scopre anche una vocazione per la stand-up comedy. Cinque stagioni, per un totale di 43 episodi che oscillano dai 40 ai 70 minuti di durata, nelle quali la seguiamo mentre cerca di realizzare il suo sogno, tra abiti meravigliosi, parlantina fluente e determinazione.
Un personaggio così è un sogno per ogni attrice, ma una simile interpretazione riesce a poche. Brosnahan ha saputo infondere nella sua Midge un carisma senza pari mentre la serie parla di emancipazione femminile con intelligenza e un pizzico di irriverenza. A renderla ancor più irresistibile la presenza di un cast di grandi attori, da Alex Borstein nei panni della manager Susie Myerson a Luke Kirby in quelli di un'indimenticabile Lenny Bruce. Per distacco, La fantastica signora Maisel è una delle migliori serie TV degli ultimi anni per scrittura, messa in scena e interpretazioni. Se vuoi vedere uno show elettrizzante, intelligente e profondamente divertente, questa serie fa al caso tuo!
2. House of Cards – Gli intrighi del potere (2013)
Il primo ruolo che ha fatto conoscere Rachel Brosnahan al grande pubblico grazie alla cassa di risonanza di Netflix e del successo di House of Cards – Gli intrighi del potere. La serie ambientata a Washington D.C. segue l'ascesa alla presidenza della Casa Bianca del democratico (machiavellico e manipolatore) Frank Underwood (Kevin Spacey). Sei stagioni, composte da 73 episodi da 50 minuti circa, che ti immergeranno nel lato più oscuro e corrotto della politica disposta a tutto per soddisfare la propria ambizione. L'attrice interpreta Rachel Posner, una sex worker legata a Doug Stamper (Michael Kelly), assistente e Capo di gabinetto del protagonista, che rimane invischiata negli intrighi politici dei due uomini.
Un'interpretazione riuscita e stratificata che ha dato uno slancio importante alla sua carriera. Un personaggio che si discosta dai suoi lavori precedenti e che le ha permesso di mettere in mostra le sue sfumature più cupe, giocando su silenzi, vulnerabilità e momenti di auto determinazione. Inoltre, il suo arco narrativo è quello in grado di apportare al racconto uno spiraglio di umanità diventando uno dei personaggi più amati della serie. Se ti affascinano le serie TV che esplorano le dinamiche di potere come Succession (2018-2023), House of Cards ti esalterà grazie al suo tono imperturbabile e la tensione che attraversa ogni episodio miscelata all'umorismo cinico del suo protagonista.
3. Superman (2025)
Quando James Gunn ha svelato il cast di Superman, tutti sono stati d'accordo sulla scelta di Rachel Brosnahan come novella Lois Lane. L'attrice presta voce e corpo all'iconica giornalista del Daily Planet, nonché personaggio femminile che fa battere il cuore al collega Clark Kent. Lo stesso che, sotto gli occhiali da vista e la camicia, nasconde la sua vera identità di Big Blue interpretato da David Corenswet. Due ore e 10 minuti di durata in cui Gunn sceglie un approccio luminoso che pone al centro della narrazione l'umanità del protagonista ben distante dalla versione cupa di Zach Snyder messa in scena ne L'Uomo d'Acciaio (2013).
La chimica tra Corenswet e Brosnahan è genuina e contribuisce a rendere la loro relazione autentica. Ma ciò che colpisce ancor di più dell'interpretazione dell'attrice è l'aver saputo vestire i panni della giornalista con un forte naturalismo. Una professionista ambiziosa dal piglio contemporaneo e non solo l'interesse sentimentale del protagonista con il quale si scontra apertamente difendendo le sue opinioni. Un personaggio tridimensionale che l'attrice ha incarnato con la consueta perfezione.
4. Sono la tua donna (2020)
Un racconto di empowerment femminile nella Pittsburgh degli anni '70, Sono la tua donna vede Rachel Brosnahan vestire i panni di Jean. Una casalinga disillusa che, dopo la scomparsa del marito invischiato in traffici poco cristallini, è costretta a fuggire e cambiare vita. Un thriller disponibile su Prime Video che, in due ore, esplora i temi del riscatto e della crescita, ma anche di solidarietà femminile. L'attrice, anche produttrice della pellicola, porta il film sulle sue spalle e mette in scena una vulnerabilità mista a forza del tutto inedite.
Un ruolo agli antipodi rispetto a Mr. Maisel in cui l'attrice gioca in sottrazione. La sua Jean è inizialmente insicura, spaesata e spaventata. Ma, gradualmente, Brosnahan ci mostra la crescita della sua forza interiore trasformandola in un'eroina sui generis. Tra gli aspetti più interessanti della sua prova anche quello relativo alla maternità del suo personaggio. Inizialmente vissuta in modo apatico e distaccato, nel corso del film si trasforma assumendo nuove sfumature. Una performance introspettiva, tutta giocata sul controllo delle emozioni e del corpo, che dimostra un altro lato del talento di Rachel Brosnahan.
5. Boston: caccia all'uomo (2016)
Peter Berg porta sul grande schermo la storia vera di quanto accaduto durante l'attacco alla maratona di Boston nel 2013. Lo fa usando il thriller e raccontando la ricerca dei responsabili così come le storie dei soccorritori e dei sopravvissuti. Boston: caccia all'uomo vede protagonista Mark Wahlberg nei panni del sergente Tommy Saunders impegnato nella ricerca dei due terroristi artefici dell'attentato. Nel film, della durata di due ore e 10 minuti, Rachel Brosnahan veste i panni di Jessica Kensky, una delle vittime degli attacchi alla maratona di Boston, che insieme al marito Patrick Downes perderà le gambe a causa dello scoppio degli ordigni.
Un ruolo marginale, ma interpretato con grande realismo ed empatia. Qui Brosnahan con la sua interpretazione rappresenta la celebrazione da parte del film di un'intera città e comunità che si è unita per far fronte comune di fronte a una tragedia. Misurata e naturale, ma anche profondamente commovente, la performance dell'attrice sarebbe potuta facilmente scadere nell'eccesso. Invece, riesce a gestire con estrema sobrietà e rispetto la storia chiamata a portare sullo schermo. Da vedere se ti piacciono i film patriottici e le storie vere raccontate sul grande schermo come United 93 (2006) e World Trade Center (2006).
6. L'ombra delle spie (2020)
Dominic Cooke porta sul grande schermo la storia vera dell'uomo d'affari inglese Greville Wynne (Benedict Cumberbatch) assoldato dai servizi segreti del suo Paese per fornire le informazioni necessarie a scongiurare uno scontro nucleare con l'URSS. Per farlo dovrà stringere un'alleanza con l'ufficiale sovietico Oleg Penkovsky (Merab Ninidze). L’ombra delle spie è una spy story in piena regola che, al pari de Il ponte delle spie (2015) e La talpa (2011), segue le regole del genere e mantiene alta la tensione nelle sue due ore scarse di durata.
Rachel Brosnahan interpreta Emily Donovan, un'agente della CIA coinvolta nella missione ambientata nel cuore della Guerra Fredda. Un ruolo di supporto, ma determinante nell'apportare una nota femminile nel contesto dello spionaggio. L'attrice mette in scena tutta l'arguzia e la determinazione del suo personaggio giocando con i cliché di genere. Una spia scaltra che, per raggiungere i suoi obiettivi, si mostra innocua e tutt'altro che minacciosa demolendo le percezioni stereotipate della società.
7. Segreti di famiglia (2015)
Joachim Trier con Segreti di famiglia realizza un film sul rapporto tra genitori e figli e sui conflitti interni a una famiglia. Lo fa raccontando la storia di Isabelle Reed (Isabelle Huppert), fotografa di guerra scomparsa in un incidente, e della grande mostra sul suo lavoro ospitata a New York. Ad organizzarla il figlio maggiore Jonah (Jesse Eisenberg) mentre cerca di riconciliarsi con il ricordo della madre.
Un dramma sull'elaborazione del lutto da vedere se hai apprezzato Manchester by the Sea (2016), Rabbit Hole (2010) e Alabama Monroe - Una storia d’amore (2012). Nel film Rachel Brosnahan interpreta Ellie, ex compagna di liceo di Jonah. Un ruolo piccolo, ma significativo. La giovane donna che è chiamata a interpretare rappresenta per il protagonista maschile un promemoria del passato e una parentesi di sollievo dal dolore. L'attrice infonde alla sua Ellie una naturalezza che contraddistingue il suo approccio ai ruoli e offre una nota di calore ad una pellicola giocata sul filo di una tensione emotiva palpabile fatta di non detti e verità rimaste nell'ombra.
8. Orange is the New Black (2013)
Tra le migliori serie disponibili su Netflix, Orange is the New Black, prende vita dal libro di memorie di Piper Kerman interpretata da Taylor Schilling. Una trentenne di New York dalla vita borghese che si ritrova a dover scontare 15 mesi nel penitenziario di Litchfield per aver trasportato, 10 anni prima, una valigia con del denaro per la fidanzata dell'epoca, una trafficante di droga.
Sette stagioni, per un totale di 91 episodi da 50 minuti circa, che parlano di traumi, errori, rimpianti e speranze di un gruppo variegato di donne. Rachel Brosnahan interpreta Lisa Burley, un'amica di una delle protagoniste, Tricia (Madeline Brewer), che compare nel flashback incentrato sul passato della detenuta. Una delle prime interpretazioni dell'attrice che, sebbene in un ruolo marginale, già mostra la sua propensione per i ruoli in cui convivono dramma e commedia. Nel vederla in scena appare chiaro come la sua naturale luminosità non possa passare inosservata e le scene condivise con Brewer riescono a trasmettere tutta la complicità della loro sorellanza.

































































































