A Venezia 82 Oscar Isaac è stato protagonista di due film, Frankenstein (2025) di Guillermo del Toro e In the Hand of Dante (2025) di Julian Schnabel. Titoli agli antipodi che ben sintetizzano la pluralità di generi con i quali l'attore si confronta fin dall'inizio della sua carriera.
Con un diploma della prestigiosa Julliard in tasca, Isaac ha debuttato sul grande schermo nel 2002 inAll About the Benjamins al fianco di Eva Mendes per poi prendere lentamente sempre più spazio fino a farsi notare da grandi nomi. È così che Steven Soderbergh lo sceglie per una piccola parte in Che – L'argentino (2008), Ridley Scott lo chiama per Nessuna verità (2008) e Robin Hood (2010) e Madonna lo sceglie per W.E. - Edward e Wallis (2011).
Ma la svolta è del 2013 quando Joel e Ethan Coen gli offrono il ruolo da protagonista in A proposito di Davis (2013) che gli ha regalato una nomination ai Golden Globes. Da lì in poi la sua carriera ha preso il via permettendogli di dimostrare il suo talento in opere sempre diverse, dai blockbuster come Star Wars – Il risveglio della Forza (2015) agli sci-fi come Ex-Machina (2015).
JustWatch ha stilato una classifica dei migliori film e serie TV con Oscar Isaac.
9. Dune (2021)
Ci aveva già pensato David Lynch nel 1984 con Dune a portare sul grande schermo l'omonimo romanzo fantascientifico di Frank Herbert scritto 20 anni prima. Nel 2021 anche Denis Villeneuve si è cimentato in un adattamento cinematografico dell'opera. Il nome giusto per dare vita a una pellicola immersiva e visivamente impressionante. Ambientato in un futuro in cui l'umanità vive sul sabbioso pianeta Arrakis, unica fonte della preziosa “spezia” che dà il dono della premonizioni, il film segue Paul Atreides, un giovane nobile interpretato da Timothée Chalamet il cui destino si intreccia proprio con quello della spezia.
Oscar Isaac interpreta il duca Leto Atreides, padre del protagonista, leader compassionevole guidato dal senso di giustizia che l'attore fa trasparire nella sua interpretazione. Nel suo Leto c'è tutta la dignità e il tormento del suo personaggio che permette al pubblico di empatizzare con lui nonostante la sua breve presenza sullo schermo. Villeneuve, dal canto suo, dà vita a un'esperienza cinematografica totale, tra vermi delle sabbie, deserti vastissimi e navi spaziali. Dal ritmo denso e rarefatto, campi lunghissimi ed effetti speciali ben congegnati, Dune è un adattamento degno del romanzo che ne traduce in immagini le pagine. Se la regia di Villeneuve in Arrival (2016) e Blade Runner 2049 (2017) ti ha entusiasmato, non puoi perdere il film e il suo sequel,Dune - Parte 2 (2024).
8. Frankenstein
Guillermo Del Toro ha desiderato realizzare un adattamento del romanzo di Mary Shelley da sempre. Il risultato è un'opera dal respiro sontuoso che rende omaggio al classico della letteratura gotica, ma va oltre trovando una sua voce nella decisione di fare della Creatura interpretata da Jacob Elordi un simbolo di solitudine. Oscar Isaac è il barone Victor Frankenstein che lo porta in vita spinto da una profonda ossessione.
L'attore porta in scena il dolore e l'ego del suo personaggio mostrandoci come l'arroganza possa deteriorare dall'interno un individuo. Due ore e 30 minuti di pura bellezza, tra inquadrature che sembrano dipinti e un'attenzione maniacale per i dettagli. Se il cinema di Del Toro e i “mostri” che lo abitano – daIl labirinto del fauno (2006) a La forma dell'acqua - The Shape of Water (2017) - ti emozionano, non puoi perderti Frankenstein.
7. Moon Knight (2022)
Per Moon Knight Oscar Isaac si è fatto letteralmente in due. L'attore è il protagonista della miniserie della Fase 4 del MCU in cui interpreta Steven Grant, mite e timido dipendente della National Gallery appassionato di egittologia che scopre di soffrire di un disturbo dissociativo che lo porta a condividere l'identità con l'ex mercenario Marc Spector. Un uomo dall'opposta personalità che veste i panni di Moon Knight, eroe che combatte il crimine.
Sei episodi da 40/50 minuti che si inseriscono in quel filone di innovazione narrativa e stilistica di molte serie TV Marvel, da WandaVision (2021) a Loki (2021). Dallo spirito avventuroso come Indiana Jones e i predatori dell'arca perduta (1981) e ricco di elementi soprannaturali come in Ghostbusters (1984), lo show affronta il tema della salute mentale mentre si muove tra azione e thriller. Isaac, che per il doppio ruolo ha detto di essersi lasciato guidare dalla lettura di A Fractured Mind di Robert B. Oxnam, è bravissimo nell'alternare e interpretare le due personalità modificando completamente voce e postura e costituendo il cuore pulsante della serie.
6. Ex Machina (2014)
Basterebbe la scena del ballo sulle note di Get Down Saturday Night di Oliver Cheatham a fare di Ex Machina un cult e regalare a Oscar Isaac un posto nella storia del cinema contemporaneo. Ma c'è molto di più. Debutto alla regia di Alex Garland, il film è un thriller sci-fi dai tratti profetici e anticipatori. La storia è quella di Caleb (Domhnall Gleeson), programmatore chiamato a interagire con Ava, una macchina umanoide dotata di intelligenza artificiale (Alicia Vikander), nell'isolata tenuta del suo capo, Nathan Bateman (Isaac).
Un film che nell'arco di 108 minuti stupisce per la sua riflessione sull'etica legata all'IA, la coscienza, il rapporto uomo/macchina e la manipolazione immersa in un'atmosfera claustrofobica accentuata dal lavoro sul suono. Un elemento tipico dei film di Garland che ritroveremo anche in Civil War (2024) e Warfare – tempo di guerra (2025). Isaac, nel modellare la figura di un genio carismatico quanto ambiguo, gioca tutta la sua performance sul linguaggio del corpo e gli stati d'animo di Bateman, affascinante prima, feroce poi. Uno dei personaggi più seducenti della sua carriera. Se ami i racconti di fantascienza con protagonisti androidi come Westworld – Dove tutto è concesso, l'esordio di Garland fa al caso tuo.
5. 1981: Indagine a New York (2014)
Oscar Isaac e Jessica Chastain sono amici fin dai tempi della Julliard. Non è stato difficile per loro, quindi, portare sullo schermo un legame che risultasse autentico. I due interpretano Abel Morale, capo di un'impresa che distribuisce carburante, e sua moglie Anna. Mentre l'uomo cerca di espandere il commercio deve anche difendersi da continui furti e minacce che minano la riuscita del suo sogno imprenditoriale.
J.C. Chandor ambienta1981: Indagine a New York sullo sfondo di una città attraversata da un'ondata di violenza mentre, in poco più di due ore, riflette sulle ombre del sogno americano, sulla corruzione e i veleni in seno al capitalismo. Isaac, elegantissimo nei suoi abiti di fine sartoria, ci regala una prova di grande controllo che sembra guardare alle grandi interpretazioni di Al Pacino e Robert De Niro mentre incarna un personaggio moralmente complesso. Se ami il cinema di Sidney Lumet e pellicole come Serpico (1973) o Il principe della città (1981), il film di J.C. Chandor non ti deluderà.
4. Il collezionista di carte (2021)
Paul Schrader è uno dei pilastri del cinema statunitense. Un autore che è tornato, più e più volte, sugli stessi temi per raccontarli attraverso angolazioni differenti. Con Il collezionista di carta sceglie di farlo attraverso William Tell (Isaac), ex carceriere di Abu Ghraib che si reinventa giocatore di poker dopo aver trascorso otto anni in carcere per violazione dei diritti umani. Schrader costruisce un film in cui, nell'arco di 1 ora e 52 minuti, riflette su trauma, redenzione, violenza e rivalsa. Sullo sfondo il regista punta il dito sull'implicazione degli Stati Uniti nella guerra in Iraq, tra conseguenze psicologiche e responsabilità materiali.
Lo fa attraverso una regia che si muove tra le atmosfere soffocanti e deliranti dei flashback e momenti di puro controllo e compostezza. Elementi che si ritrovano tutti nell'interpretazione di Oscar Isaac che, come ex militare e giocatore di poker sa come gestire e sopprime le emozioni. Un'interpretazione enigmatica e poco verbosa, tutta giocata sul linguaggio del corpo. Se ritieni Taxi Driver (1976) un capolavoro indiscusso e hai visto First Reformed - La creazione a rischio (2017) e Il maestro giardiniere (2022), non puoi non recuperare il tassello centrale della Trilogia della Redenzione di Paul Schrader.
3. Scene da un matrimonio (2021)
Oscar Isaac e Jessica Chastain tornano ad interpretare una coppia a sette anni di distanza da 1981: Indagine a New York. Ma questa volta la loro relazione è in crisi profonda e l’unico avvertimento che ci sentiamo di dare è di prepararti a farti spezzare il cuore. Scena da un matrimonio è il remake firmato da Hagai Levi del classico di Ingmar Bergman e segue la storia di Mira e Jonathan. Marito e moglie dalla vita sentimentale apparentemente salda che si sbriciola davanti ai nostri occhi. Una miniserie in 5 episodi dal sapore teatrale che affonda nel profondo delle dinamiche psicologiche di entrambi i personaggi restituendoci una disamina cruda e onesta della fine di un amore.
Insieme Chastain e Isaac sono straordinari e permettono una totale immersione emotiva da parte di noi spettatori. In particolare, l’attore è più che convincente nel mostrare l’evoluzione del suo personaggio. Inizialmente attonito e incredulo, Jonathan fa uscire tutta la sua rabbia e risentimento di uomo tradito. Se hai pianto tutte le tue lacrime guardando l’originale del 1973 e Storia di un matrimonio (2019), questa miniserie promette di farti replicare l’esperienza.
2. A proposito di Davis (2013)
Il film della svolta per Oscar Isaac e un’interpretazione assolutamente indimenticabile. I fratelli Coen lo scelgono per prestare voce e corpo a Llewyn Davis, cantante folk talentuoso quando incredibilmente sfortunato che cerca invano di sfondare a New York negli anni ‘60. L’attore sembra nato per il ruolo al quale infonde tutta la frustrazione e la disillusione di un artista che non vede riconosciuto il valore della sua musica. Struggente la sequenza in cui, sulle note di The Death of Queen Jane, si esibisce per un grosso produttore discografico che non ne capisce il talento.
Passando di divano in divano e di locale in locale, il film è una sorta di racconto on the road che in poco meno di due ore parla di fallimento, occasioni mancate e ambizione. A rendere ancor più potente la prova di Isaac il fatto che l’attore non si è limitato a recitare, ma ha anche interpretato ogni brano. A proposito di Davis è da recuperare se hai amato Blaze (2018), splendido biopic diretto da Ethan Hawke e dedicato alla storia vera del musicista folk Blaze Foley.
1. Show Me a Hero (2015)
Inizia sulle note di Gave It a name di Bruce Springsteen Show Me a Hero, meravigliosa miniserie diretta da Paul Haggis dedicata alla storia vera del sindaco di Yonkers Nick Wasicsko (Isaac) che, alla fine degli anni '80, si trovò fronteggiare una decisione federale che imponeva la costruzione di abitazioni per famiglie povere nei quartieri benestanti. Sei episodi scritti, diretti e interpretati magistralmente in cui si racconta di un Paese attraversato da forti tensioni sociali e razziali attraverso l'idealismo di un giovane politico.
L'attore ci ha regalato una prova indimenticabile abbracciando tutto l'impegno, la dedizione, le preoccupazioni, l'empatia e il dolore di un uomo che voleva davvero fare la differenza per la sua comunità. Una performance dalla quale è impossibile distogliere lo sguardo per uno show capace di fotografare un momento storico degli Stati Uniti che continua a riecheggiare nel nostro presente. Se consideri The Wire (2002) una delle migliori serie mai realizzate, stai pur certo che Show Me a Hero non ti deluderà.
































































































