L’eredità dello Studio Ghibli è talmente grande da rischiare di oscurare tutto ciò che esiste al di fuori delle opere di Miyazaki e Takahata.
Eppure, negli ultimi vent’anni, il cinema d’animazione giapponese ha vissuto una vera rinascita grazie a registi che, pur non appartenendo al celebre studio, ne condividono lo spirito poetico, l’amore per la natura, la cura per i personaggi e l’ambizione emotiva. Che si tratti di fiabe moderne, racconti di formazione, distopie malinconiche o storie intime di perdita e rinascita, il Giappone continua a produrre opere visivamente splendide e profondamente umane.
Ecco quindi 10 film non-Ghibli imperdibili per chi ama quel tipo di sensibilità: avventure magiche, mondi paralleli, sentimenti puri e un’animazione che accarezza lo sguardo.
1. Your Name. (Makoto Shinkai, 2016)
Makoto Shinkai firma con Your Name. uno dei più grandi successi dell’animazione giapponese moderna. La storia di Mitsuha e Taki, due adolescenti legati da un misterioso scambio di corpi e da un destino che travolge spazio e tempo, unisce romanticismo, fantascienza e dramma con precisione quasi musicale. L’animazione è spettacolare: cieli, luci, paesaggi urbani e rurali diventano parte dell’emozione narrativa, amplificandone ogni momento.
È un film che parla di mancanze, ricordi, connessioni invisibili, del modo in cui qualcuno può entrare nella nostra vita senza che ce ne accorgiamo. Se ti piacciono le storie che intrecciano destino e sentimento, Weathering With You (2019) porta avanti la poetica di Shinkai con un’altra storia d’amore sospesa tra magia e modernità.
2. Viaggio verso Agartha (Makoto Shinkai, 2011)
Diretto da Makoto Shinkai, Viaggio verso Agartha è uno dei suoi film più “ghibliiani”, un omaggio dichiarato all’epica fantastica e ai mondi sotterranei de Il castello nel cielo. Seguiamo Asuna, una ragazza che scopre un regno misterioso chiamato Agartha, dove vita e morte si sfiorano continuamente. L’animazione è lussureggiante: montagne, fiumi, creature primeve e antiche rovine danno al film un’atmosfera mitologica e malinconica. Shinkai parla di lutto, desiderio e accettazione con una maturità sorprendente, creando un racconto d’avventura che è anche un viaggio interiore.
Se cerchi un’altra storia fantasy con un viaggio emotivo e un mondo misterioso, puoi recuperare anche Origin: Spirits of the Past (2006), che unisce ecologia, perdita e meraviglia in modo altrettanto evocativo.
3. Wolf Children (Mamoru Hosoda, 2012)
Mamoru Hosoda firma uno dei film d’animazione più delicati degli ultimi anni. Wolf Children segue la giovane Hana mentre cresce da sola due figli metà umani e metà lupi dopo la morte dell’amato compagno. È un’opera che esplora maternità, isolamento, libertà e identità, con una dolcezza che richiama l’intimità dei film di Takahata. La natura è presenza costante: i campi, la neve, le stagioni che scorrono sembrano respirare con i protagonisti.
Il film emoziona perché parla di crescere lasciando andare, un tema universale. Se ami il racconto familiare poetico e il rapporto con la natura, Mirai (2018), sempre di Hosoda, offre un’altra esplorazione ricca di sensibilità.
4. La ragazza che saltava il tempo (Mamoru Hosoda, 2006)
Con La ragazza che saltava il tempo, Mamoru Hosoda reinterpreta un classico della fantascienza giapponese trasformandolo in un dolce e fragile racconto di formazione. Makoto, la protagonista, scopre di poter saltare indietro nel tempo e usa il potere con leggerezza… finché ogni scelta non inizia a pesare sulle vite degli altri.
È un film su rimpianti, prime passioni, l’incapacità di stare fermi e l’inevitabile arrivo dell’età adulta. L’animazione è pulita e luminosa, con un realismo quotidiano che rende i momenti emotivi ancora più incisivi. Se ami storie romantiche e fantascientifiche legate al destino, prova The Tatami Galaxy (2010), che gioca con le timeline alternative in un modo brillante e totalmente imprevedibile.
5. Una lettera per Momo (Hiroyuki Okiura, 2011)
Di Hiroyuki Okiura, Una lettera per Momo è un gioiello di sensibilità visiva e narrativa. Racconta di una ragazzina che si trasferisce su un’isola dopo la morte del padre, portandosi dietro una lettera incompleta. Qui scopre tre spiriti buffi che la seguono ovunque — e tra risate, lacrime e timori, Momo impara a fare spazio al dolore e alla speranza.
Il film ricorda Takahata per la dolcezza del quotidiano e Miyazaki per l’apparizione di creature spiritose, ma resta profondamente originale nel modo in cui tratta il lutto. Se cerchi un’altra storia intima che lega umani e spiriti, Il ragazzo e l’airone (2023) dialoga con la stessa sensibilità, pur in una tonalità più visionaria.
6. L’uovo dell’angelo (Mamoru Oshii, 1985)
Scritto e diretto da Mamoru Oshii, L’uovo dell’angelo è un’opera unica: una fiaba oscura, simbolista e quasi muta, tornata da poco sul grande schermo. Segue una misteriosa ragazza che protegge un grande uovo in un mondo desolato, mentre un enigmatico ragazzo la accompagna in un viaggio attraverso rovine silenziose.
Il film è puro cinema d’autore: metafore religiose, riflessioni sull’origine della vita, atmosfere gotiche e un’estetica che ricorda più Tarkovskij che l’animazione tradizionale giapponese. È un’esperienza ipnotica, per chi cerca un’opera radicale e profondamente contemplativa. Se ami l’animazione sperimentale e simbolica, Belladonna of Sadness (1973) è un altro capolavoro visionario fuori dagli schemi.
7. Summer Wars (Mamoru Hosoda, 2009)
Ancora Mamoru Hosoda, qui in una delle sue opere più energiche. Summer Wars unisce vita familiare e cyber-avventura in un mix irresistibile: Kenji, un liceale geniale ma timido, viene trascinato nella colorata e caotica famiglia Jinnouchi proprio mentre un’intelligenza artificiale attacca la rete mondiale OZ.
Il film alterna vita domestica, tradizioni giapponesi e un immaginario digitale vivace e brulicante. È un racconto sulla forza della comunità e sull’importanza delle relazioni in un mondo iperconnesso. Se ti intrigano mondi digitali e identità online, Dennō Coil (2007) porta ancora più in profondità il tema della realtà aumentata e dell’infanzia in rete.
8. In questo angolo di mondo (Sunao Katabuchi, 2016)
Sunao Katabuchi firma una delle opere più commoventi degli ultimi anni. In questo angolo di mondo segue Suzu, una giovane donna che cerca di costruire una vita serena nella Hiroshima degli anni ’40, tra guerra, ristrettezze e quotidianità.
È un film che celebra i piccoli gesti, la resilienza femminile e la luce che resiste anche nei momenti più bui. L’animazione, acquarellata e morbida, amplifica la fragilità del racconto. Un capolavoro pacato, che parla di sopravvivenza e dignità con una grazia rara. Se cerchi un’altra storia di guerra vista attraverso gli occhi di donne, Il diario di Anne Frank (Anne No Nikki, 1995) è un’opera poco nota ma di forte impatto.
9. The Boy and the Beast (Mamoru Hosoda, 2015)
Mamoru Hosoda torna con un racconto potente sulla crescita e il bisogno di appartenenza. Il giovane Ren, orfano e arrabbiato, finisce in un mondo parallelo popolato da creature antropomorfe e diventa apprendista di Kumatetsu, una bestia burbera ma dal cuore grande.
The Boy and the Beast è una storia di legami trovati, rabbia trasformata, famiglia scelta. L’animazione è fluida e muscolare, con combattimenti coreografati che sostengono un percorso emotivo sincero e profondo. Se ami i racconti maestro-allievo e i mondi paralleli, guarda anche Dororo (2019), un anime crudo e poetico che rielabora il tema della crescita attraverso prove e legami intensi.
10. Lu e la città delle sirene (Masaaki Yuasa, 2017)
Diretto da Masaaki Yuasa, Lu e la città delle sirene è un’esplosione di invenzioni visive e ritmo. Racconta di Kai, un adolescente solitario che stringe amicizia con Lu, una sirena che ama danzare e portare vita ovunque.
Lo stile di Yuasa è dinamico, fluido, quasi liquido — perfetto per animare l'oceano, la musica e l’amicizia. Il film parla di paura del diverso, crescita e legami che cambiano la vita. È una storia luminosa, vibrante e piena di gioia contagiosa. Se ami l’animazione che esce dai binari del realismo, Night Is Short, Walk On Girl (2017) dello stesso Yuasa è un’altra corsa folle e indimenticabile.































































































