La storia del cinema è piena di film che devono essere visti a tutti i costi. Queste pellicole, più o meno famose, hanno saputo distinguersi dalle altre per svariati e differenti motivi, riuscendo a esprimere appieno la forza del cinema con la “C” maiuscola. Alcuni di questi film sono ricordati ed ammirati tutt’ora per la loro forza narrativa, mentre altri hanno sbalordito il pubblico con uno spettacolo visivo inimmaginabile. Non mancano poi quelle pellicole che si sono distinte per l’innovazione che hanno apportato alla settima arte.
Questa lista contiene 10 film da vedere assolutamente che non possono lasciare delusi gli amanti del grande cinema, ma neppure coloro che si avvicinano a questo magico mondo per la prima volta. I film sono elencati in ordine cronologico di uscita e l’elenco non rappresenta una classifica. I criteri di scelta sono stati l’impatto nell’industria del cinema, la forza visiva e la potenza delle storie trattate.
1. Quarto potere (1941)
Quarto potere è il film più vecchio della lista, ma la sua posizione potrebbe rispecchiare il valore di questo titolo. L’esordio da regista di Orson Welles è considerato tra i film più belli di sempre, forse IL migliore della settima arte. Il poliedrico artista statunitense gira ogni scena come se fosse un regista navigato, posizionando la camera dove nessuno mai l’aveva fatto. In Quarto potere (1941), Welles è anche protagonista nei panni del magnate Charles Foster Kane. La drammatica storia di un personaggio al di sopra delle righe è una parabola della tortuosa e poco limpida strada verso il successo, ovvero il sogno americano. Anche se gli amanti di film più moderni potrebbero storcere il naso, l’esordio di Welles è un must che nessuno, dico nessuno, si deve perdere.
2. Anatomia di un rapimento (1963)
Altro film in bianco e nero, altro film di un maestro del cinema. Anatomia di un rapimento di Akira Kurosawa non ha samurai come protagonisti, né è ambientato nel medioevo giapponese. Il thriller si concentra su un rapimento con riscatto e vive della tensione psicologica che la trama sprigiona. Come per Quarto potere (1941), troverete una fotografia in bianco e nero mozzafiato e movimenti di macchina eccelsi. Per gli amanti di polizieschi tesi e senza respiro, Anatomia di un rapimento (1963) sarà come una manna dal cielo. Allo stesso tempo, la visione dà la possibilità di gustare Kurosawa in un’ambientazione moderna e differente dai suoi film più famosi come I sette samurai (1954).
3. La montagna sacra (1973)
La montagna sacra è un’esperienza psichedelica imperdibile. Il cult di Alejandro Jodorowsky è un caleidoscopio di colori e un’opera visionaria sul senso della vita. Consiglio la visione di questa gemma a tutti quelli che cercano un film sperimentale che non annoi. La montagna sacra (1973) è, anche, un grande esempio della libertà artistica concessa ai registi negli anni ‘70. Bisogna ammettere, però, che Jodorowsky non fa per tutti. Le sue visioni oniriche e surreali sono, a volte, sanguinose, con un gusto artistico per il macabro e disgustoso. Tutto sommato, però, questo cult anni ‘70 rimane una visione quasi obbligatoria per essere testimoni della potenza vera del cinema. Se Stati di allucinazione (1980) ed Enter the Void (2009) sono i vostri film, La montagna sacra (1973) formerà con essi un grande trittico.
4. Fa' la cosa giusta (1989)
Molti sono i film di Spike Lee che potrebbero appartenere a questa lista. Tuttavia, Fa' la cosa giusta mi è sembrata la scelta più azzeccata, essendo il film che cattura in un attimo il senso cinematografico di Lee. La pellicola combina momenti esilaranti con sequenze dal forte carattere drammatico. La vena sociale pervade la trama ed è sbattuta sullo schermo senza allegorie, ma in maniera diretta e schietta. Infine, la fotografia variopinta con colori vividi complementa l’ambientazione della storia, ovvero un caldo giorno d’estate a Brooklyn. La cosa migliore sarebbe guardare Fa' la cosa giusta (1989) e poi passare direttamente a L'odio, altro film nella lista e classico antirazzista.
5. Hong Kong Express (1994)
Se avete amato i colori vivaci de La montagna sacra (1973) e Fa' la cosa giusta (1989), Hong Kong Express vi lascerà a bocca aperta ancora una volta. Il classico di Wong Kar-wai è uno spettacolo per gli occhi. La fotografia di Christopher Doyle e Andrew Lau esalta il paesaggio urbano di Hong Kong ricco di luci artificiali e al neon, creando un’atmosfera da sogno a occhi aperti. Le due storie d’amore raccontate nella pellicola sono quasi un contorno all’esperienza visiva. Non sperimentale come La montagna sacra (1973), Hong Kong Express (1994) è comunque un altro titolo dal forte carattere autoriale che potrebbe non soddisfare chi cerca un film più diretto.
6. L'odio (1995)
L'odio (1995) chiude il trittico di film in bianco e nero con Quarto potere (1941) e Anatomia di un rapimento (1963). Allo stesso tempo, come questi due film miscela forma e sostanza come pochi altri titoli nella lista. Ventiquattro ore nelle vite di tre ragazzi provenienti da una banlieue parigina sono l’occasione per affrontare temi legati alle differenze sociali, al riscatto e al razzismo sistemico. Pur essendo un film sociale, L'odio (1995) sviluppa la trama senza forzare nessun messaggio, ma mostrando in maniera diretta la problematica quotidianità dei personaggi principali. Le prove attoriali dei tre attori –Vincent Cassel, Hubert Koundé e Saïd Taghmaoui– sono la ciliegina sulla torta. Da non perdere per i fan di City of God (2002) e Athena (2022).
7. Erin Brockovich - Forte come la verità (2000)
Ci sono film come Hong Kong Express (1994) dove l’aspetto estetico è il cardine della visione. Erin Brockovich - Forte come la verità, al contrario, mette in primo piano i personaggi e la storia. Il cinema è anche questo, un’opportunità per farsi trascinare dal racconto di vite reali. Il magnifico film di Steven Soderbergh vede Julia Roberts interpretare Erin Brockovich, assistente legale che scopre uno scandalo relativo all’operato della Pacific Gas and Electric Company. Una storia da film così non poteva che essere trasposta. Il film di Soderbergh si fonda sulla prova immensa di Julia Roberts nei panni della tenace e intelligente Brockovich. Se cercate drammi legali come Cattive acque (2019) e Insider - Dietro la verità (1999), Erin Brockovich - Forte come la verità (2000) fa per voi.
8. Cosmopolis (2012)
Con Cosmopolis voglio azzardare. Il film di David Cronenberg è uno dei più sottovalutati della sua filmografia, oltre a essere uno dei più divisivi. Robert Pattinson è Eric Packer, un miliardario giovanissimo che ha appena avuto una giornata no in borsa. Per tirarsi su, decide di attraversare New York con la sua limousine per andare a tagliarsi i capelli. Tanti sono i motivi per vedere Cosmopolis (2012). Pattinson regge il film in maniera impeccabile, donandoci una delle sue performance più riuscite. L’ambientazione, quasi interamente all’interno della limousine, è qualcosa di diverso rispetto al solito e potrebbe intrigare chi è rimasto colpito da un film come Locke (2014). Infine, i dialoghi la fanno da padrone restituendoci un film cerebrale, dove ogni parola e ogni dettaglio contano.
9. Vizio di forma (2014)
Vizio di forma miscela la tensione di Anatomia di un rapimento (1963) con i tocchi psichedelici de La montagna sacra (1973). Questo neo-noir con Joaquin Phoenix porta lo spettatore negli Stati Uniti paranoici degli anni ‘70. Vizio di forma (2014) è da vedere assolutamente per la prova magistrale dell’attore nei panni di Larry Sportello, detective privato hippie. Seppur complessa, la trama rimane avvincente e ricca di colpi di scena, per chiunque riesca a seguirne gli sviluppi. Infatti, il ritmo pacato e l’intersecarsi delle sottotrame crea un effetto annebbiato che richiama la vita “alterata” del protagonista. Altro punto di forza della pellicola è l’aspetto estetico, con un fotografia che richiama i migliori film anni ‘70. Combinate Vizio di forma (2014) con Il lungo addio (1973) e con Under the Silver Lake (2018) per triplicare gli effetti psichedelici.
10. Babylon (2022)
Come per Cosmopolis (2012), la scelta di Babylon potrebbe non essere popolare. Il film di Damien Chazelle, infatti, non aveva avuto una grande performance al box office, non riuscendo neanche a pareggiare l’investimento economico. Quando si tratta di cinema, però, la vendita dei biglietti non sempre è l’unica cosa che conta. Vi consiglio Babylon (2022) perché è una lettera d’amore alla settima arte. È un’epopea caotica che vi porta direttamente sul set e che esplora le pazze vite di tutte quelle persone che ruotano attorno al cinema. Non solo, Babylon (2022) è anche uno spettacolo tecnico, con movimenti di macchina ambiziosi e una fotografia mozzafiato in ogni ambientazione. Le tre ore e nove minuti di durata, tuttavia, potrebbero non convincere alcuni spettatori.
































































































