Dalla nostromo al laboratorio orbitante di Prometheus, il franchise di Alien è molto più di una serie di film: è un viaggio dentro la paura, la carne e la mente umana. Con l’arrivo della nuova serie Alien – Pianeta Terra (2025), l’universo creato da Ridley Scott torna a espandersi, intrecciando horror, filosofia e fantascienza corporale.
Da quel primissimo film nel 1979, la saga di Alien è diventata un cult seminale della fantascienza, passando tra le mani di quelli che sono i più apprezzati registi della scena contemporanea come James Cameron e David Fincher, ma toccando anche crossover storici, come quello con Predator, o videogiochi.
C’è chi preferisce guardarla in ordine cronologico, partendo dai prequel, e chi sceglie l’ordine di uscita, per scoprire l’evoluzione del mito come l’hanno vissuta gli spettatori di allora. Se siete della prima corrente di pensiero, allora questo dovrebbe essere l’ordine cronologico di eventi attraverso cui guardare il franchise di Alien:
2093: Prometheus (2012)2104: Alien: Covenant (2017)2120: Alien: Pianeta Terra (2025)2122: Alien (1979)2142: Alien: Romulus (2024)2179: Aliens - Scontro Finale (1986)2179: Alien 3 (1992)2381: Alien: Resurrection (1997)
Alien vs. Predator (2004) e Aliens vs. Predator: Requiem (2007) sono ambientati in una timeline separata e possono essere visti in qualsiasi momento.
Se, invece, preferite assaporare meglio l’evoluzione cinematografica di questa iconica saga, allora vi parliamo meglio di ogni singolo film, segnalandovi l’ordine da seguire secondo l’anno di uscita.
1. Alien (1979)
Con Alien (1979), Ridley Scott ridefinisce la paura nello spazio. In un’epoca in cui la fantascienza era ottimista, il film introduce un orrore biologico e claustrofobico. La Nostromo diventa un ventre industriale e Sigourney Weaver, nei panni di Ellen Ripley, l’eroina che riscrive il ruolo femminile nel cinema horror. Lo xenomorfo ideato da H.R. Giger è pura simbologia: sessualità, nascita e morte fuse in una creatura perfetta. Ogni corridoio è un respiro, ogni suono un presagio. Alien non parla solo di mostri, ma di paura del corpo, del contagio e del fallimento della tecnologia. Se ti affascina la tensione ipnotica e sensoriale, guarda Under the Skin (2013) di Jonathan Glazer: un altro viaggio nel desiderio e nella disumanità.
2. Aliens – Scontro finale (1986)
Con Aliens – Scontro finale (1986), James Cameron trasforma il terrore in guerra. Se Alien era un incubo solitario, Aliens è un’epopea d’azione: più armi, più creature, ma anche più cuore. Ellen Ripley torna come madre e combattente, protettrice della piccola Newt contro la Regina Alien. Cameron usa la spettacolarità per scavare nel trauma, costruendo un film sull’istinto e sulla perdita. Ogni scena è tensione pura, ma anche una riflessione sull’amore come forma di sopravvivenza. Aliens è adrenalina e maternità, fuoco e redenzione. Se ami la guerra fantascientifica con forti dinamiche umane, guarda Edge of Tomorrow (2014): stessa intensità tattica e la stessa lotta per la vita contro un nemico implacabile.
3. Alien³ (1992)
Con Alien³ (1992), David Fincher abbandona l’eroismo per il martirio. Ambientato su Fiorina 161, un pianeta-prigione dove Ripley è l’unica donna, il film fonde disperazione religiosa e orrore corporale. Qui la creatura è quasi divina, simbolo di un destino ineluttabile. La fotografia metallica e l’architettura gotica raccontano un universo senza salvezza. Alien³ è un’opera maledetta, rimaneggiata in produzione ma straordinariamente coerente nel suo nichilismo. È la discesa agli inferi del personaggio di Ripley e di tutto il franchise. Se ti affascinano i mondi chiusi e la fede corrotta dalla paura, prova Event Horizon (1997): un’altra odissea spaziale in cui la scienza apre la porta all’inferno.
4. Alien: Resurrection (1997)
Con Alien: Resurrection (1997), Jean-Pierre Jeunet riplasma la saga in chiave gotico-biomeccanica. Ripley torna come clone, metà umana e metà aliena, in un racconto che trasforma la maternità in orrore. Il corpo diventa laboratorio, e il film gioca sul confine tra amore, empatia e repulsione. L’estetica barocca di Jeunet si mescola al sarcasmo del suo cinema: Alien: Resurrection è mostruoso, sensuale, quasi romantico nella sua follia visiva. Se ti intrigano i racconti dove l’umano e la macchina si fondono, guarda Tetsuo: The Iron Man (1989), un film estremo che parla la stessa lingua della carne e del metallo.
5. Alien vs. Predator (2004)
Con Alien vs. Predator (2004), Paul W.S. Anderson trasforma la mitologia in spettacolo. Due mostri leggendari si affrontano in una piramide sepolta sotto i ghiacci dell’Antartide, tra antiche civiltà e rituali di caccia. È puro cinema d’intrattenimento, ma dietro la superficie da blockbuster si nasconde una riflessione sulla guerra come rito e sulla sopravvivenza come onore. Alien vs. Predator unisce azione e mistero, dando vita a una caccia mitologica che non dimentica il fascino dell’ignoto. Se ti piacciono le avventure archeologiche e i duelli tra uomo e leggenda, guarda La Mummia (1999): stesso spirito avventuroso, ma con un’anima ironica e romantica.
6. Aliens vs. Predator: Requiem (2007)
In Aliens vs. Predator: Requiem (2007), la battaglia arriva sulla Terra. Il film abbandona l’epica spaziale per un horror urbano, dove un’intera cittadina americana viene divorata dall’oscurità. Diretto dai fratelli Strause, è il capitolo più brutale e diretto, un survival che punta tutto sulla tensione viscerale. L’atmosfera è cupa, notturna, quasi da slasher: sangue, panico e claustrofobia. Pur senza la complessità filosofica dei precedenti, Aliens vs. Predator: Requiem è puro istinto cinematografico. Se ami l’orrore urbano e la lotta disperata contro l’invasione, guarda Cloverfield (2008): stessa escalation di terrore e impotenza, ma filtrata dallo sguardo umano.
7. Prometheus (2012)
Con Prometheus (2012), Ridley Scott torna alle origini del mito. Il film indaga le domande più antiche: chi ci ha creati e perché? La risposta è una spirale di hybris scientifica e ossessione divina. Prometheus mescola fantascienza e filosofia, mostrando come l’atto di creare sia anche quello di distruggere. Michael Fassbender, nel ruolo dell’androide David, è la perfetta incarnazione del Prometeo moderno: curioso, ribelle, poetico. Se ti appassiona la riflessione sulla conoscenza e sul limite umano, guarda Annihilation (2018): un altro viaggio psicologico dove la scoperta si trasforma in annientamento.
8. Alien: Covenant (2017)
Alien: Covenant (2017) è la naturale continuazione di Prometheus, ma più oscuro e carnale. Ridley Scott intreccia orrore viscerale e tragedia esistenziale, in cui la creazione diventa ribellione. Gli androidi, qui, sono più umani dei loro creatori, e gli xenomorfi tornano a incarnare la perfezione letale. La fotografia di Dariusz Wolski scolpisce un mondo in decadenza, mentre Fassbender regala un doppio ruolo magnetico e luciferino. Se ti affascina la tematica della creazione fuori controllo, guarda Ex Machina (2015): un altro laboratorio in cui l’intelligenza artificiale diventa divinità.
9. Alien: Romulus (2024)
Con Alien: Romulus (2024), Fede Álvarez riporta la saga alle origini dell’horror puro. Ambientato tra il primo Alien e Aliens, il film segue un gruppo di giovani coloni che scoprono il terrore nascosto nello spazio profondo. Alien: Romulus recupera il design claustrofobico, la tensione psicologica e gli effetti pratici del cinema anni ’80, con una regia fisica e intensa. È un ritorno alla paura tangibile, fatta di silenzi e ombre. Se ti piace l’horror di sopravvivenza e l’azione di gruppo, guarda Pitch Black (2000): un altro viaggio nello spazio dove la luce può uccidere.
10. Alien – Pianeta Terra (2025, serie TV)
Con Alien – Pianeta Terra (2025), il franchise approda finalmente sulla Terra. La serie FX di Noah Hawley intreccia horror corporativo, politica e distopia. È un ritorno alle origini del terrore, ma anche un’espansione concettuale: cosa succede quando la biotecnologia diventa arma sociale? Sullo sfondo di un futuro prossimo, la serie promette tensione psicologica, critica al capitalismo e nuovi orrori evolutivi. Se ami le distopie tecnologiche e il brivido del potere corrotto, guarda Black Mirror (2011–2025): stessa inquietudine etica, ma declinata nel mondo reale.



































































































