“In una caverna sotto terra, viveva uno hobbit”… che sarebbe diventato il protagonista di una trilogia cinematografica di successo, preceduta da una trilogia di un successo ancora più travolgente, considerata oggi una pietra miliare del cinema e del fantasy. Stiamo parlando, ovviamente, di Il Signore degli Anelli e de Lo Hobbit.
La nostra guida vi propone tutti gli adattamenti cinematografici e televisivi dei due racconti più famosi di J.R.R.Tolkien, inclusi quelli prima e dopo gli arcinoti film diretti da Peter Jackson: dall’animazione al live action, passando per una serie televisiva tratta da Il Silmarillion (l’enciclopedia contenente storia e mitologia della Terra di Mezzo), scopriamo insieme tutte le le volte che Bilbo, Frodo, Gandalf e tutti gli altri personaggi sono apparsi su piccolo e grande schermo, in ordine di uscita al cinema, in TV o sulle piattaforme di streaming.
Lo Hobbit (1977)
Il primo lungometraggio tratto del romanzo di Tolkien incentrato su Bilbo Baggins è un cult, forse un po’ sottovalutato, dei film d’animazione per la TV. Non privo di piccole imperfezioni nell’animazione, Lo Hobbit è una delle prime trasposizioni delle avventure di Bilbo Baggins che i fan dell’universo tolkeniano apprezzeranno sicuramente (a patto di tenere a mente i limiti dell’epoca e il budget limitato della produzione).
Il film evoca le atmosfere del romanzo ritraendo con grande attenzione ai dettagli i personaggi e i luoghi letterari. Chi non ha apprezzato la versione allungata del 2012 e, secondo alcuni, eccessivamente pregna di CGI ed effetti speciali, ritroverà in questo film d’animazione un'interpretazione più semplice e meno “scenografica” di quella di Peter Jackson, ma più fedele al materiale originale. Con le giuste aspettative, Lo Hobbit si rivela un piccola perla da recuperare a tutti i costi.
Il signore degli anelli (1978)
Ebbene sì, anche la trilogia più famosa di Tolkien è passata dall’animazione prima di diventare un successo planetario con i film della New Line Cinema. Il regista Ralph Bakshi si è occupato di adattare il primo capitolo della trilogia e parte del secondo: questo Il signore degli anelli è quasi riuscito (non tutti i film d’animazione invecchiano bene!) e non ebbe successo, motivo per cui il sequel previsto non fu mai realizzato. Venne comunque realizzato un film mai distribuito in Italia dal titolo Il ritorno del re, a cui lavorò parte del team di questo lungometraggio.
Ciononostante, chi è curioso di conoscere il modo in cui Il signore degli anelli è stato adattato per lo schermo senza alcuna influenza precedente, quando ancora non pensavamo in automatico ai film di Jackson al solo sentire “Il signore degli anelli”, questo film d’animazione può rivelarsi una visione piacevole e divertente.
Il signore degli anelli – La compagnia dell’anello (2001)
Innegabilmente, Il signore degli anelli – La compagnia dell’anello diretto da Peter Jackson ha fatto conoscere il mondo di Tolkien al grande pubblico, che se ne è innamorato perdutamente, così come la critica. Vincitore di 4 Oscar, il primo film della trilogia è un gioiello del genere fantasy impareggiabile. Dalla fotografia ai costumi, ai personaggi interpretati da un cast con il perfetto physique du role, il film mette in scena gli avvenimenti del primo capitolo della trilogia letteraria: il ritorno di una forza oscura, un anello del male, e un giovane hobbit scelto per distruggerlo con l’aiuto di una compagnia di avventurieri: la Compagnia dell’Anello.
Chi non ha familiarità con il mondo di Tolkien può iniziare qui la visione dei film, che introduce lo spettatore al mondo della Terra di Mezzo senza bisogno di alcuna conoscenza pregressa. Si tratta di un must watch fantasy adatto a tutti, della durata di “soli” 178 minuti (versione cinematografica). Per chi invece non volesse perdersi neanche una scena di quelle girate da Peter Jackson, si consiglia la versione estesa da 3 ore e 50. In questa Extended Edition, le scene extra non modificano in modo significativo la storia principale, ma la arricchiscono di dettagli e informazioni aggiuntive sui personaggi e sui luoghi.
Il signore degli anelli – Le due torri (2002)
Continua l’avventura dopo che la Compagnia dell’Anello è stata divisa dalle circostanze: Frodo e Sam proseguono il viaggio per Mordor, mentre Legolas, Aragorn e Gimli sono alla ricerca di Merry e Pipino, rapiti dagli Urukhai. In Le due torri, tutto si fa più intenso ed epico: più battaglie, più sottotrame, più personaggi umani e non. Anche il secondo capitolo della trilogia ha goduto di un successo straordinario e persino maggiore del precedente, aggiudicandosi l’Oscar per i migliori effetti speciali e per il sonoro.
Chi ha amato il primo capitolo della trilogia non può fermarsi a metà strada, soprattutto quando la strada si fa più tortuosa ma anche più interessante! In questo capitolo conosciamo gli alberi parlanti della foresta di Fangorn, gli abitanti del regno di Rohan e, finalmente, uno dei villain (ma lo è davvero?) più interessanti della trilogia: il Gollum interpretato da Andy Serkis. Non vi bastano i 179 minuti di versione cinematografica? Nessun problema: vi attendono oltre 220 minuti di versione estesa, in cui potrete ascoltare la canzone di Barbalbero!
Il signore degli anelli – Il ritorno del re (2003)
Si tratta del capitolo finale della trilogia: tutte le trame e sottotrame si intrecciano e incontrano la loro fine, tenendo gli spettatori col fiato sospeso fino all’ultimo nodo da sciogliere. Frodo ha portato a termine la sua missione? Il male è stato sconfitto? E adesso? Sono tutte domande a cui Il ritorno del re risponde ancora una volta con una perfetta miscela di epicità fantasy e umanità che accomuna tutti personaggi, poco importa se elfi immortali o semplici uomini. Record di Oscar aggiudicati (ben 13) Il Ritorno del Re è una delle più spettacolari conclusioni di una trilogia cinematografica, e se vi sono piaciuti i due titoli precedenti, la visione di questo ultimo capitolo è d’obbligo.
Anche in questo caso, sono ben 201 i minuti che vi terranno incollati allo schermo. Per i più curiosi che non possono fare a meno di restare immersi nell’universo tolkeniano il più a lungo possibile (comprensibile!), si consiglia un Extended Cut da record: quasi 4 ore e 30 contenenti scene che esaminano più a fondo le storie dei personaggi, incluso Gollum.
Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato (2012)
Arriviamo quindi a un nuovo adattamento cinematografico del romanzo “Lo Hobbit”, che riporta in scena parte del cast de Il signore degli anelli. Qui, assistiamo alle gesta di un giovane Bilbo Baggins (zio di Frodo) decenni prima degli avvenimenti de Il signore degli anelli. Martin Freeman porta sullo schermo un hobbit intrepido, curioso e di buon cuore, disposto a lasciare la comoda vita da hobbit per avventurarsi nell’ignoto insieme allo stregone Gandalf, quando un gruppo di nani in difficoltà bussa alla sua porta…
Tratto nuovamente da un romanzo di Tolkien, Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato è un delizioso ritorno nell’universo di LOTR che propone una storia meno densa di sottotrame e intrecci, e più incentrata sui temi classici dell’avventura: un viaggio, un drago, un tesoro. Per chi ha amato Il signore degli anelli e per chi è semplicemente curioso di scoprire una nuova storia ambientata nello stesso universo, questo è un titolo da non perdere per tornare nella Contea… e avere il coraggio di abbandonarla insieme a Bilbo. I 169 minuti della versione cinematografici possono essere compensati da, naturalmente, una versione estesa di 182 minuti!
Lo Hobbit – La desolazione di Smaug (2013)
Continua il viaggio di Bilbo Baggins insieme allo stregone Gandalf e ai nani. Similmente a Le due torri, anche in La desolazione di Smaug la storia si arricchisce di personaggi e sviluppi. Diventa qui più evidente che il racconto di Tolkien è stato ampiamente diluito per far spazio a un’altra trilogia cinematografica. Nonostante qualche aggiunta risulti un po’ forzata e non apprezzata dai puristi tolkeniani, anche il secondo capitolo ha convinto il pubblico e la critica.
Continua a spiccare Martin Freeman nel ruolo di un Bilbo Baggins umile e coraggioso, nonché la gradita voce di Benedict Cumberbatch che interpreta il drago Smaug, che finalmente possiamo ammirare in tutta la sua fierezza e grandiosità. Le scene in cui i due interagiscono erano tra le più attese del film, e si sono infatti rivelate all’altezza delle aspettative. Come da tradizione, le scene tagliate sono state aggiunte alla Extended Edition che allunga la visione da 161 a 186 minuti.
Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate (2014)
Si arriva qui alla conclusione del viaggio di Bilbo, di Gandalf e dei nani decisi a reclamare la loro terra. Tornano le scene di battaglie epiche che avevano caratterizzato due terzi della trilogia di LOTR, ma stavolta c’è di mezzo anche il drago Smaug. La trilogia si conclude dignitosamente con un film che forse non è il migliore dei tre, ma chiude con coerenza la serie diluendo ancora il racconto di Tolkien con aggiunte e arricchimenti di trama.
Se avete visto i due capitoli precedenti, La battaglia delle cinque armate non vi lascerà delusi. Seppur allontanandosi ancora un po’ dal materiale originale, offre agli spettatori quel mix di azione, elementi fantasy e sentimento a cui LOTR ci ha abituati, concludendo con una “morale della favola” che si trova invece perfettamente in linea con la creazione di Tolkien. E naturalmente, avete a disposizione anche la versione estesa! Sono 19 i minuti aggiuntivi che mostrano brevi momenti e conversazioni che arricchiscono la storia senza modificarla.
Il signore degli anelli: gli anelli del potere (serie TV, 2022 - presente)
Anni dopo il successo de Lo Hobbit, ecco che il mondo di LOTR si ripresenta sotto forma di adattamento televisivo (o meglio, per la piattaforma di streaming Amazon Prime). Gli anelli del potere, liberamente ispirata a frammenti di Silmarillion ha riscosso critiche principalmente legate alla mancanza di fedeltà al materiale originale, ma è stato comunque impossibile negare l’ottima fotografia ed estetica della produzione. Al centro della storia c’è una giovane (per gli standard degli elfi) Galadriel migliaia di anni prima degli avvenimenti de Lo Hobbit, a capo di una compagnia di Elfi alla ricerca di Sauron.
Forse non adatta a chi si considera un cultore del mondo di Tolkien, ma sicuramente “un’occhiatina” è consigliata a chi è semplicemente curioso di sbirciare questa nuova e contemporanea interpretazione del mondo tolkeniano.
Il signore degli anelli - La guerra dei Rohirrim (2024)
Si cambia totalmente stile: l’universo di LOTR diventa un anime! Questo interessante spin-off animato e prequel degli eventi de Il Signore degli Anelli è narrato da un personaggio che abbiamo già conosciuto negli adattamenti precedenti: Eowyn, principessa di Rohan. Con la voce della sua interprete originale Miranda Otto, in La guerra dei Rohirrim Eowyn ci narra la storia dimenticata della valorosa Héra.
Il mondo tolkeniano si presenta qui in vesti decisamente inaspettate, ma è indiscutibilmente frutto di una scelta diversa e coraggiosa. Il film non riesce a evocare le stesse atmosfere dei film in live action (complice uno stile d’animazione che, per quanto innovativo, non risulta convincente se applicato all’universo di LOTR) ma è un’aggiunta fuori dagli schemi che si consiglia a chi è curioso di allontanarsi, per una volta, dalle due storie principali e conoscere nuove sottotrame e personaggi… con il ritorno di alcune vecchie conoscenze.



































































































