Clint Eastwood sembra non fermarsi mai. A più di novant’anni, l’attore e regista americano continua a sfornare film dopo film. L’abbiamo conosciuto come l’Uomo senza nome nei classici di Leone. Le sue caratteristiche: sguardo da duro, poncho verde e grilletto facile. L’abbiamo conosciuto come l’Ispettore Callaghan nel franchise poliziesco. Le sue caratteristiche: sguardo da duro, 44 Magnum e grilletto facile.
Altri l’hanno conosciuto per i suoi film da regista, che gli sono valsi il plauso unanime di critica e pubblico. Due di essi hanno permesso a Eastwood di ottenere ben quattro Oscar, due volte come Miglior Regista e due volte per il Miglior film. Ripercorriamo insieme la sua carriera con questa lista sui 10 migliori film di Clint Eastwood. Troverete sia film in cui ha solo recitato, ma anche pellicole da lui dirette.
10. Il texano dagli occhi di ghiaccio (1976)
Il texano dagli occhi di ghiaccio apre questa classifica in maniera poderosa, portando sullo schermo una storia di vendetta ambientata verso la fine della Guerra Civile Americana. Eastwood dirige senza sbavature e interpreta in maniera solida il protagonista Josey Wales. Tuttavia il film non può che fermarsi al decimo posto. Da un lato, la regia di Eastwood è senza pecche ma non è ancora del tutto matura rispetto ai suoi film successivi. Dall’altro, Il texano dagli occhi di ghiaccio (1976) è una visione gradevole ma non regge il confronto con gli altri western nella lista, che non a caso si posizionano nei tre gradini più alti. Pur essendo l’ultimo film in classifica, questo titolo rimane un must da vedere per chiunque ami film come Hostiles - Ostili (2017) e Terra di confine - Open Range (2003).
9. Nel centro del mirino (1993)
I thriller anni ‘90 hanno un sapore tutto diverso e Nel centro del mirino non è un’eccezione. Clint Eastwood ha superato i 60 nel 1993 ma la sua energia rimane intatta. Oltre a essere famoso per i suoi western, l’attore è una garanzia anche quando si tratta di thriller. Il film di Wolfgang Petersen ha un ritmo che ti trascina, mentre la tensione sale e scende come nelle migliori pellicole di questo genere. Eastwood come sempre è perfetto in questo tipo di ruoli eroici. Tuttavia, il suo personaggio è abbastanza multiforme da mostrare anche la sua debolezza e i suoi tormenti interiori. Questo era già successo ne Il texano dagli occhi di ghiaccio (1976), a riprova di come Eastwood possa andare oltre lo stereotipo di eroe tutto d’un pezzo. Nel centro del mirino (1993) non va oltre il nono posto perché, pur essendo un solido thriller, segue una trama classica e senza innovazioni.
8. Ispettore Callaghan: Il caso Scorpio è tuo!! (1971)
Oltre all'anti eroe senza nome nel mondo di Leone, tutti si ricordano di Eastwood per il personaggio dell’Ispettore Callaghan. Il poliziotto senza mezzi termini e mai sprovvisto della sua fedele 44 Magnum esordisce al cinema con Ispettore Callaghan: Il caso Scorpio è tuo!!. Diretto da uno dei mostri sacri del cinema americano, Don Siegel, questo poliziesco vive grazie alla performance iconica di Eastwood. Callaghan se ne infischia della legge e, per certi versi, ricorda proprio un cowboy del Vecchio West. Il caso Scorpio è tuo!! (1971) non indugia sugli stati emotivi del protagonista come Nel centro del mirino (1993), ma rimane un reperto storico che aiuta a comprendere come venissero costruiti alcuni personaggi.
7. Gran Torino (2008)
Pur essendo uno tra i film più amati di Eastwood, per me Gran Torino rimane relegato al settimo posto. Le emozioni non mancano in questa pellicola che bilancia perfettamente momenti più leggeri con scene strazianti e drammatiche. Altro punto di forza è senza dubbio la regia di Eastwood, sbocciata ormai del tutto. Ma veniamo ora al punto dolente. Anche se sono passati poco più di quindici anni, Gran Torino (2008) appare alquanto antiquato nel modo in cui tratta temi legati al razzismo e alla discriminazione. Se da un lato il film tenta di riabilitare il personaggio reazionario di Eastwood, dall’altro mostra alcune sequenze pregne del pregiudizio che cerca di criticare.
6. Million Dollar Baby (2004)
Million Dollar Baby è forse il film dove Eastwood esprime il livello più alto del potere emotivo del suo cinema. Questa versione del regista è meno presente nella sua filmografia ma è la prova della versatilità del suo stile. Il film con Hilary Swank e Morgan Freeman è la classica parabola sul riscatto sociale attraverso la boxe e si unisce ad altri titoli di grande successo come Rocky (1976) e The Fighter (2010). A differenziarlo da questi film c’è un finale che non aderisce alla classica storia a lieto fine. Ciò, a mio avviso, penalizza l’effetto complessivo di questa visione. Million Dollar Baby (2004) è una di quelle pellicole che si guarda una sola volta e non si ha il coraggio di rivederla. Ergo, il sesto posto nella lista.
5. Lettere da Iwo Jima (2006)
Lettere da Iwo Jima e Flags of Our Fathers (2006) sono due film complementari che formano il progetto di Eastwood legato alla battaglia di Iwo Jima durante la Seconda Guerra Mondiale. I due titoli mostrano rispettivamente i punti di vista dei soldati giapponesi e americani. Ho optato per Lettere da Iwo Jima (2006) per la minuzia e il rispetto culturale con i quali Eastwood ha approcciato il film sul lato giapponese. Il film è quasi interamente in giapponese con sottotitoli e, pur apprezzando enormemente la scelta, posso comprendere come ciò possa allontanare alcuni spettatori. Per questo motivo, la pellicola si ferma al quinto posto. Tuttavia, è consigliata a coloro che hanno amato film di guerra dal sapore autentico come La sottile linea rossa (1998).
4. Mystic River (2003)
Come per Million Dollar Baby (2004), Mystic River è l’altro film di Eastwood che tocca le corde del cuore nella maniera più drammatica possibile. A colpire a fondo sono le interpretazioni di Sean Penn, Tim Robbins e Kevin Bacon, tre amici d’infanzia le cui vite si intrecciano ancora una volta dopo una tragedia. Il film è anche impreziosito dalla regia sempre opportuna di Eastwood. Il poliedrico artista mette la sua tecnica al servizio della storia, non oscurandola con leziosità ma elevandola. Menzione d’onore va anche alla fotografia di Tom Stern, cupa e sbiadita al punto giusto. Mystic River (2003) è una miscela perfetta di thriller e dramma come in Prisoners (2013) e Gone Baby Gone (2007). Dopo decenni, rimane un film da vedere e rivedere più volte.
3. Per un pugno di dollari (1964)
Per un pugno di dollari è il primo film della Trilogia del Dollaro di Sergio Leone, a cui appartiene anche un altro film nella lista, Il buono, il brutto, il cattivo. La pellicola non poteva mancare dalla top 3, perché porta sullo schermo per la prima volta l’antieroe senza nome di Eastwood. Basato sul classico di Akira Kurosawa La sfida del samurai (1961), questa rilettura western contiene già tutti gli ingredienti che renderanno immortale la coppia Eastwood-Leone. L’attore è impassibile e stoico di fronte alle difficoltà ed esprime tutto il carattere ruvido del West. Leone, dal canto suo, è un maestro dell’inquadratura e del movimento di macchina e confeziona un film dove di errori non ce ne sono. Se cercate un Eastwood tutto d’un pezzo come ne Il caso Scorpio è tuo!! (1971), Per un pugno di dollari (1964) è il classico che fa per voi.
2. Gli spietati (1992)
Gli spietati è il secondo western nella top 3. Cambiano i decenni, ma Eastwood continua a confezionare immacolate storie di cowboy. Immacolato, però, è solo lo stile visivo. L’approccio revisionista di questo western non presenta certo figure integerrime di eroi senza macchia. Per certi versi, non ci sono personaggi positivi né lodevoli. Solo la durezza di una società basata sulla sopraffazione e sulla legge della pistola. La fotografia più espressiva di titoli come Il buono, il brutto, il cattivo (1966) lascia spazio a colori sbiaditi tanto quanto i protagonisti di mezz’età. Gli unici sprazzi di calore avvengono nelle sequenze dei tramonti, dove lo schermo si tinge di tonalità arancioni. Gli spietati (1992) si ferma al secondo posto proprio a causa del capolavoro di Leone appena citato.
1. Il buono, il brutto, il cattivo (1966)
C’è poco da discutere a mio avviso. Il classico di Sergio Leone, Il buono, il brutto, il cattivo (1966), è il miglior film con Clint Eastwood. L’attore si cala di nuovo nei panni dell’antieroe taciturno e senza nome, contribuendo a rendere immortale questo film. Come per altre prove di Eastwood nel genere western, la sua faccia soltanto è già metà del film. Se a ciò aggiungiamo le performance da capogiro di Eli Wallach e Lee Van Cleef, due attori con altrettante facce significative, il gioco è fatto. Tuttavia, Il buono, il brutto, il cattivo (1966) non sarebbe lo stesso senza la mano sapiente del regista italiano. Leone piazza la telecamera ovunque ed è perfetto nel lungo campo come nei dettagli più minuziosi. Questo classico del 1966 non è altro che cinema con la “C” maiuscola.