A oltre 20 anni di distanza da 28 giorni dopo (2002), nel 2025 Danny Boyle è tornato dietro la macchina da presa per un nuovo capitolo della saga sci-fi horror. Con 28 anni dopo, il regista inglese ha dato il via a una nuova trilogia con un sequel, 28 anni dopo - Parte 2: Il tempio delle ossa, già annunciato e che sarà diretto da Nia DaCosta la cui uscita è prevista per gennaio 2026.
Ma anche solo per essere riuscito a far recitare la regina Elisabetta contornata dai suoi corgi insieme al James Bond di Daniel Craig nella cerimonia di apertura delle Olimpiadi estive del 2012, Boyle merita un posto nella storia della settima arte. Anche nella sua filmografia c'è molto di più.
Da un cult senza tempo come Trainspotting che ha lanciato la carriera di Ewan McGregor agli otto Oscar – tra cui quello per la miglior regia – di The Millionaire fino al ritratto del fondatore di Apple interpretato da Michael Fassbender in Steve Jobs. JustWatch ha stilato una lista di tutti i suoi film che puoi (ri)vedere sulle più note piattaforme.
1. Piccoli omicidi tra amici (1994)
L'esordio alla regia di Danny Boyle che ha dato il via alla carriera di un giovanissimo e sconosciuto Ewan McGregor. Piccoli omicidi tra amici è un thriller teso e divertente su tre coinquilini... e un cadavere con una valigia piena di soldi. I tre amici decidono di nascondere il corpo e tenersi il denaro, finendo per scatenare una serie di omicidi. Immerso in un registro noir e comico, il film si contraddistingue per i suoi dialoghi pungenti e un'atmosfera claustrofobica che rievoca lo stato d'animo dei suoi protagonisti.
Un'opera prima che, in 92 minuti, tocca tematiche approfondite dal regista nel corso della sua carriera e mostra uno stile che diventerà distintivo della sua filmografia. La regia di Boyle è vertiginosa e alterna parentesi paradossali con momenti di puro realismo drammatico. Attraversato da un'atmosfera claustrofobica che amplifica le emozioni dei personaggi, il film ti conquisterà se ami le commedie nere come Fargo (1996).
2. Trainspotting (1996)
Il film più onesto mai realizzato sull'eroina. Un cult assoluto del cinema degli anni '90 che ha superato la prova del tempo. Trainspotting è un ritratto crudo e visivamente audace sulla tossicodipendenza. Semplicemente perfetto in ogni suo fotogramma, il secondo lungometraggio di Danny Boyle ci ha regalato sequenze diventate parte integrante della storia del cinema. Tratta dal romanzo omonimo di Irvine Welsh, la pellicola segue Mark Renton (un magnetico Ewan McGregor) e i suoi amici in una quotidianità fatta di aghi e disperazione, overdose e tentativi di disintossicazione. Un film generazionale, crudo, autentico e profondamente seducente. Un'ora e mezza capace di catturare lo spirito di un'epoca al ritmo di Iggy Pop e degli Sleeper. Trainspotting è un film frenetico, brutale, doloroso eppure vivo. Un'esperienza cinematografica viscerale difficile da dimenticare dove la disperazione dei suoi personaggi e l'euforia data dalla droga vanno a braccetto. Un film da vedere se hai apprezzato Requiem for a Dream (2000) e Drugstore Cowboy (1989).
3. Una vita esagerata (1997)
Alla sua terza regia, Danny Boyle si confronta con la commedia sentimentale. Ma ovviamente a modo suo! Chiama all'appello ancora una volta il suo attore feticcio, Ewan McGregor, e Cameron Diaz. Lui è Robert, il custode di una grande azienda che sogna di diventare uno scrittore. Lei è Celine, la figlia viziata del suo capo. Il loro burrascoso incontro è architettato dagli angeli O'Reilly e Jackson che hanno la missione di farli innamorare. Ma prima la coppia dovrà superare parecchi ostacoli, compreso un rapimento.
Una vita esagerata è uno dei film minori del regista che in 103 minuti alterna fantasy e romanticismo. Una visione indubbiamente più leggera dei suoi precedenti lavori, ma che non rinuncia a toccare temi importanti come la ricerca della propria felicità e il ruolo del destino nelle nostre vite. Ewan McGregor e Cameron Diaz insieme fanno scintille e contribuiscono alla riuscita di una favola colorata e ottimista. Da non perdere se ti piacciono le commedie romantiche che giocano con i generi, come Una ragazza sfrenata (1997) e Mr. Right (2015).
4. The Beach (2000)
Tratto dal romanzo di Alex Garland – e prima indiretta collaborazione tra i due -, The Beach vede protagonista Leonardo DiCaprio nei panni di un giovane ragazzo americano in cerca di avventura in Thailandia. Lì scopre l'esistenza di un'isola misteriosa dove viene coltivata cannabis e decide di raggiungerla. L'avventura idilliaca, però, si trasforma presto in un incubo che serve al regista per porre domande sulla natura umana, il nostro rapporto con la realtà e i falsi miti.
Due ore in cui Boyle ci immerge in una natura mozzafiato facendoci vivere il senso di utopia e illusione che attraversa il protagonista, prima di calarci in un'atmosfera tesa e in un mondo corrotto. Leonardo DiCaprio, all'epoca all'apice del successo post Titanic (1997), incarna le emozioni contrastanti del suo personaggio con il quale il regista vuole farci riflettere sulla prigione invisibile nella quale viviamo nella società moderna e sulla ricerca di un'alternativa che non sempre è migliore.
5. 28 giorni dopo (2002)
Prima diretta collaborazione con Alex Garland che firma la sceneggiatura, 28 giorni dopo è un film horror post-apocalittico. Protagonista un gruppo di sopravvissuti capeggiati dal Jim di Cillian Murphy che cerca rifugio quattro settimane dopo che un virus si è diffuso in Inghilterra trasformando le vittime in zombie assetati di violenza. Un genere del tutto inedito nella filmografia di Boyle che lo infonde di quella tensione e dinamismo che contraddistingue molti dei suoi lavori.
Un film che ha anticipato i tempi, e che, oltre a dare nuova linfa al genere zombie attraverso un'ottica più umana e relazionale, ha anche mostrato la fotografia di una società divisa in tempo di crisi. Un'altra occasione per analizzare la natura umana nell'arco di poco meno di due ore, questa volta in un contesto spaventoso come quello di una pandemia con la quale, in modo diverso, abbiamo fatto i conti anche noi una manciata di anni dopo. La pellicola è anche un'ode alla tenacia dell'uomo da vedere se hai amato Io sono leggenda (2007) e The Road (2009).
6. Millions (2004)
Ancora una volta Danny Boyle si confronta con dilemmi morali legati al denaro come già accaduto in altri suoi film precedenti. Con Millions, però, sceglie la strada della commedia. La storia è quella di due giovani fratelli rimasti orfani che trovano una valigia piena di soldi. Una ricchezza che rischia di esaurirsi molto presto visto che l'euro sta per soppiantare la sterlina. Alla leggerezza apparente, il film contrappone tematiche importanti legate alla famiglia, al consumismo, alla fede e alla morte. Una visione pensata per tutta la famiglia, ma che mantiene intatto lo spirito del suo cinema.
Poco più di un'ora e mezza in cui abbandona i toni cupi e la disillusione e abbraccia la leggerezza della fiaba per realizzare un film surreale, magico e fantasioso. Una visione che, come Una vita esagerata, sceglie un approccio più giocoso senza mai perdere di vista il cuore del racconto. Da vedere se ami il cinema di Danny Boyle, ma ti piacciono anche i film di Ken Loach. Uno strano ibrido che, però, funziona benissimo.
7. Sunshine (2007)
Nuova collaborazione con Alex Garland, che torna a firmare la sceneggiatura, Sunshine è un film di pura fantascienza. Un thriller ambientato nel 2057 in cui il genere umano rischia l'estinzione a causa dello spegnimento del Sole. Sarà un equipaggio composto da tre astronauti e cinque scienziati a tentare di riaccendere la stella morente. Un film dalla grande ambizione registica che porta Boyle a realizzare immagini incantevoli mentre ci porta a riflettere sul tema del sacrificio per un bene maggiore nell'arco dei suoi 108 minuti.
Un visione immervisa dal design curatissimo e dalla resa visiva maestosa che sottolinea la maestria del regista di muoversi a suo agio tra generi sempre diversi. Al centro, però, c'è sempre l'esperienza umana e il suo ruolo nell'universo calato in un contesto sci-fi. Debitore della lezione di Kubrick in 2001: Odissea nello spazio, in Sunshine Boyle infonde anche elementi disturbanti che fanno dello spazio un luogo spaventoso. Da recuperare se ti hanno affascinato film come Gravity (2013) e Prometheus (2012).
8. The Millionaire (2008)
Soldi e treni. Due degli elementi più cari al cinema di Danny Boyle, dall'esordio con Piccoli omicidi tra amici passando per Trainspotting e Millions. Con The Millionaire quel connubio tocca forse il suo picco più alto. Un dramma in stile Bollywood emozionante e spettacolare da 10 nomination agli Oscar. Il protagonista è Jamal Malik (Dev Patel), un giovane indiano di una baraccopoli di Mumbai che partecipa a un quiz show per amore. Grazie a una serie di flashback scopriamo il sentimento per la mai dimenticata Latika e come la sua storia travagliata gli abbia permesso di rispondere a tutte le domande che lo separano dal montepremi.
Un film sul destino e sulla forza delle determinazione della durata di 2 ore con il quale Danny Boyle ha messo davvero tutti d'accordo. Dentro al film troverai dramma, avventura, romanticismo e un'energia travolgente. Un'opera empatica ricca di colori, vita, dolore e caos. La regia inconfondibilmente frenetica del regista ti trascinerà nelle strade piene di contraddizioni di Mumbai fatte di ricchezza e miseria per una storia che parla di identità e resilienza.
9. 127 ore (2010)
Un film d'azione su un protagonista impossibilitato a muoversi. Una contraddizione in termini sulla carta, ma è forse il modo migliore per descrivere 127 ore. La pellicola è ispirata alla storia vera dell'alpinista statunitense Aron Ralston che, nel 2003, rimase intrappolato in un canyon e fu costretto ad amputarsi un braccio per sopravvivere. Una nuova prova registica per Boyle che riesce a dare ritmo e dinamismo a un film di un'ora e mezza ambientato quasi esclusivamente in una stretta gola e con un solo attore grazie all'uso del montaggio, dei flashback, di allucinazioni e dei video messaggi registrati dal protagonista con il volto di James Franco.
Se sei facilmente impressionabile e soffri di claustrofobia, forse non è il film che fa per te. Ma se, al contrario, ti entusiasmano le storie estreme come Buried – Sepolto (2010) e Fall (2022), qui avrai modo di goderti una visione emotivamente coinvolgente. Come per molti altri film di Boyle, la storia al centro del film serve al regista per parlare della natura umana, della sua volontà e di cosa si è disposti a fare pur di sopravvivere.
10. In trance (2013)
Altro film minore per Danny Boyle in cui il regista chiama all'appello James McAvoy e Rosario Dawson per parlare di identità, follia e alterazione ipnotica. Simon è un curatore d'aste che si unisce a una banda di ladri per trafugare un Goya. Durante il colpo sbatte la testa e al suo risveglio non ricorda dove ha nascosto il dipinto. Il capo della banda interpretato da Vincent Cassel ingaggia un'ipnoterapista per scavare nel suo inconscio alla ricerca di risposte. In Trance è un neo-noir psicologico dove memoria e percezione si intrecciano e dove nulla è come sembra.
Come molti suoi lavori precedenti, Boyle gioca per un'ora e 40 con una struttura narrativa frammentata e caotica. Un film teso dove la mente del protagonista è come un labirinto in cui menzogna e verità si intrecciano e che bisogna percorrere per riuscire a venire a capo di un enigma. Un film ricco di dilemmi morali che chiama in causa lo spettatore di cui cattura l'attenzione grazie a una serie di colpi di scena e svolte improvvise. Se hai amato Memento (2000), In Trance saprà come intrattenerti.
11. Steve Jobs (2015)
Uno dei film più riusciti di Danny Boyle, Steve Jobs mette in scena la vita del fondatore di Apple attraverso tre momenti fondanti della sua esistenza: il lancio del Macintosh 128K nel 1984, quello del NeXT nel 1988 e dell'iMac nel 1998. Ad ognuno di questi eventi corrispondono altrettante vicissitudini personali. Un biopic riuscito anche grazie alla penna densissima di Aaron Sorkin alla sceneggiatura e alle prove di Michael Fassbender nei panni di Jobs e Kate Winslet in quelli della collaboratrice Joanna Hoffman.
Un grande film che racconta il dietro le quinte della vita di un genio che ha rivoluzionato la nostra quotidianità e che in due ore non vuole fare un santino di Jobs, ma offrirci un ritratto quanto più onesto di un uomo complesso che alle luci contrapponeva altrettante ombre. Inoltre, la scelta di cristallizzare solo tre momenti è vincente perché fa sì che il film si discosti dalla classica struttura del film biografico per catturare l'essenza di Jobs. Se The Social Network (2010) ti ha affascinato, qui ritroverai la scrittura sofisticata di Sorkin e la regia dinamica e brillante di Boyle.
12. T2 Trainspotting (2017)
Vent'anni dopo il cult del 1996, Danny Boyle riunisce gli (ex) amici di Edimburgo in un sequel dal sapore nostalgico e dall'impronta autoironica. Mark Renton torna nella sua città natale dopo essere fuggito con i soldi che avrebbe dovuto spartire con loro e con i quali si è rifatto una vita andata però in pezzi. Una riflessione sul valore dell'amicizia, sulle seconde possibilità e sul peso del passato che i protagonisti devono confrontare con il loro presente nient'affatto luminoso.
Tutti quelli che hanno amato l'originale ritroveranno in questo sequel svariate citazioni a dinamiche o sequenze che lo hanno trasformato in un cult, con tanto di colonna sonora che riprende alcuni brani, come il remix dei Prodigy di Lust for Life di Iggy Pop. T2 Trainspotting è un film sul tempo che passa, ma che non ha la forza e la crudezza dell'originale. Anche se rivedere Rent Boy, Spud, Sick Boy e Begbie di nuovo insieme è un colpo al cuore.
13. Yesterday (2019)
Con Yesterday Danny Boyle immagina un mondo alternativo in cui, dopo un blackout globale, nessuno sa chi siano i Beatles. Ne approfitta Jack Malik, sfortunato aspirante cantautore che intona i brani dei Fab Four facendoli passare per suoi, diventando una popstar di fama mondiale. Una commedia musicale con un tocco fantasy che vive al ritmo delle canzoni di John, Paul, George e Ringo mescolando romanticismo, riflessioni sull'arte, la fragilità del successo e l'industria musicale con un tocco di magia.
Un film solare e divertente con un finale toccante ricco di calore, tenerezza e ottimismo. Due ore di pura originalità impreziosite dalla musica senza tempo della band di Liverpool per un feel good movie capace di divertire ed emozionare con la stessa intensità. L'interpretazione dolce e goffa di Himesh Patel e la chimica con Lily James fanno il resto. Menzione d'onore per l'autoironia di Ed Sheeran che ha una piccola parte nei panni di se stesso in una delle sequenza più spassose del film.

































































































