Halloween è il momento perfetto per immergersi nel brivido, ma se i soliti film horror non bastano più, il mondo degli anime offre esperienze ancora più disturbanti. Dimentica zucche e mostri simpatici: qui si parla di incubi psicologici, carne lacerata, follia collettiva e fantasmi del folklore giapponese che non ti lasceranno dormire.
Gli anime horror hanno una marcia in più — possono essere estremamente visivi, ma anche profondamente mentali, unendo bellezza e terrore in un equilibrio unico.
Se ami le atmosfere alla Hereditary (2018) o The Ring (2002), o se vuoi semplicemente farti travolgere da qualcosa di diverso, questa è la tua guida definitiva ai 10 migliori anime horror da guardare in binge per Halloween. Preparati: alcuni di questi non ti lasceranno più.
1. Perfect Blue (1997)
Il capolavoro di Satoshi Kon è un incubo lucido sull’identità, la fama e la perdita del controllo. Mima, ex idol pop, tenta di reinventarsi come attrice, ma il confine tra realtà e allucinazione si sgretola rapidamente, trascinandola in una spirale paranoica. Perfect Blue è disturbante non per il sangue, ma per la mente: ti lascia con la sensazione di essere osservato, manipolato, inseguito da te stesso. Se ti è piaciuto Black Swan (2010), sappi che Aronofsky si è ispirato direttamente a questo film. Con la sua regia frammentata e un crescendo di tensione psicologica, è l’horror perfetto per chi teme ciò che si nasconde dentro, più che fuori.
2. Hellsing Ultimate (2006–2012)
Se ami vampiri, sangue e un’estetica gotica d’altri tempi, Hellsing Ultimate è la scelta obbligata. Segue Alucard, il vampiro più potente mai esistito, al servizio della misteriosa organizzazione Hellsing impegnata a eliminare mostri e nazisti non morti. Lo stile visivo è brutale e barocco, con battaglie che esplodono in piogge di proiettili e sangue. A differenza del classico Dracula, qui il male non è solo fuori, ma dentro il concetto stesso di umanità. Un mix di azione e orrore gotico che piacerà anche ai fan di Castlevania (2017–2021) per l’epicità e l’eleganza sanguinaria.
3. Another (2012)
Un’aula scolastica, una maledizione e una catena di morti tanto assurde quanto inevitabili: Another è l’horror perfetto per chi vuole avvicinarsi al genere senza rinunciare alla tensione. Ambientato in una cittadina di provincia, segue Koichi, un nuovo studente che scopre un mistero legato a una compagna “invisibile” che nessuno sembra vedere. Ogni episodio è un crescendo di ansia e shock, con incidenti sempre più macabri in perfetto stile Final Destination (2000). Il design sonoro amplifica ogni attimo di silenzio, mentre la regia gioca con prospettive e presagi. È l’anime ideale per chi ama gli horror scolastici come Corpse Party (2013) o Higurashi (2006-2021), ma cerca una storia autoconclusiva e inquietante, dove nulla è lasciato al caso — neppure la morte.
4. Paranoia Agent (2004)
Solo Satoshi Kon poteva rendere l’ansia metropolitana qualcosa di così spaventoso. Paranoia Agent racconta la storia di un misterioso ragazzino con un bastone da baseball dorato che aggredisce sconosciuti a Tokyo. Ma l’orrore non è nel colpevole, bensì nelle menti delle vittime — e nel modo in cui la paura collettiva si propaga come un virus. Ogni episodio è una storia a sé, ma insieme formano un mosaico psicologico straordinario. Se Perfect Blue esplorava la follia individuale, Paranoia Agent è la sua versione sociale: un horror urbano e mentale, simile per atmosfera a Twin Peaks (1990 - 2017) o Black Mirror (2011 - 2025).
5. Elfen Lied (2004)
Un cult assoluto dell’horror anime, Elfen Lied è una ferita aperta che alterna dolcezza e brutalità senza tregua. Lucy, una “diclonius” dotata di braccia telecinetiche invisibili, evade da un laboratorio governativo e lascia dietro di sé una scia di morte e sangue. Ma dietro la violenza grafica e le decapitazioni shock, si nasconde una storia straziante di isolamento, abuso e desiderio di affetto. Ogni episodio bilancia orrore corporeo e dolore emotivo, mettendo in discussione cosa significhi davvero essere umani. Il contrasto tra la colonna sonora sacra, l’estetica delicata e le esplosioni di violenza è volutamente destabilizzante. È un anime che non si dimentica, nonostante (o forse proprio per) quanto fa male. Perfetto per chi ama l’horror psicologico e viscerale di Berserk (1997) o Tokyo Ghoul (2014 - 2018).
6. Shiki (2010)
In un tranquillo villaggio di campagna, l’arrivo di una misteriosa famiglia coincide con una serie di morti inspiegabili. Lentamente, gli abitanti scoprono che qualcosa di oscuro si nasconde tra loro. Shiki è un horror gotico e ipnotico che parla di vampirismo, superstizione e paura collettiva, mescolando la tragedia umana al soprannaturale. La serie procede con lentezza chirurgica, costruendo un senso di inquietudine che cresce episodio dopo episodio fino a esplodere in un finale devastante. Ogni personaggio, vittima o carnefice, è dipinto con una complessità dolorosa che rende impossibile distinguere il bene dal male. Con la sua atmosfera rurale e claustrofobica, ricorda Salem’s Lot (1979) e Midsommar (2019), ma con un tocco più gotico e riflessivo. Se ami l’horror psicologico e sociologico, questa serie ti catturerà con la sua eleganza macabra.
7. Devilman Crybaby (2018)
Estetica psichedelica, erotismo e distruzione: Devilman Crybaby è un pugno nello stomaco. Diretto da Masaaki Yuasa, reinterpreta il manga di Go Nagai in chiave moderna e visivamente esplosiva. Akira, un ragazzo fragile, diventa un ibrido uomo-demone per combattere il male, ma finisce travolto da un’apocalisse di sangue e disperazione. È un’opera che parla di amore, odio, desiderio e perdita di umanità. Non è solo horror: è tragedia pura. Se ti sono piaciuti Neon Genesis Evangelion (1995), preparati a un’esperienza devastante e poetica allo stesso tempo. Durata totale: circa 4 ore, ma resta impressa per sempre.
8. Higurashi no Naku Koro ni (When They Cry) (2006–2021)
Non lasciarti ingannare dall’estetica carina: Higurashi è un incubo a ciclo continuo. In un villaggio sperduto, un gruppo di amici vive giornate serene… finché non iniziano omicidi, tradimenti e torture. Poi tutto si resetta, e si ricomincia da capo, peggio di prima. Il contrasto tra dolcezza e crudeltà è destabilizzante, e il mistero si svela solo lentamente. È un anime che parla di trauma, paranoia e colpa collettiva. Se ami gli horror psicologici come Silent Hill (2006) o The Wailing (2016), questo ti catturerà con la sua struttura circolare e la sua follia crescente.
9. Theater of Darkness (2013–in corso)
Poche serie riescono a evocare l’orrore con tanta semplicità. Theater of Darkness racconta brevi storie ispirate al folklore giapponese, con episodi di soli cinque minuti ciascuno. Il suo stile minimalista, che richiama il teatro di carta tradizionale, rende tutto ancora più sinistro: la staticità dei personaggi, i suoni secchi, le ombre che sembrano respirare. Ogni episodio è un piccolo spavento che resta addosso, e la varietà di temi — case infestate, maledizioni, spiriti, oggetti posseduti — lo rende perfetto per un binge veloce ma efficace. Non servono litri di sangue per fare paura: basta una voce che sussurra nel buio. Se ami I Racconti della Cripta (1989) o Piccoli Brividi (1995 - 1998), qui troverai la loro versione più disturbante e profondamente giapponese.
10. Junji Ito Maniac: Japanese Tales of the Macabre (2023)
Chiudiamo con il re indiscusso dell’horror giapponese: Junji Ito. Se ami l’orrore disturbante e viscerale, Junji Ito Maniac è un must assoluto. Ogni episodio adatta una delle storie più iconiche del maestro Junji Ito, autore di Uzumaki e Tomie. Non si tratta di semplice paura, ma di un senso di inquietudine profonda che si insinua nella mente: volti deformi, amori ossessivi, e incubi che si materializzano con spietata precisione. L’animazione, volutamente rigida e asettica, amplifica il disagio e cattura perfettamente la crudeltà poetica del suo autore. È un’antologia che mescola il surrealismo di David Lynch e la paranoia di Lovecraft, ma con un’identità tutta giapponese. Dopo questo, vi consigliamo assolutamente di guardare Pet (2020): pochi lo conoscono, ma è un anime che tocca le stesse corde di Junji Ito: potere mentale, traumi, manipolazione della mente e immagini oniriche. Esteticamente disturbante, con una narrazione disorientante e visioni quasi corporee della psiche.