Segnatevi questa data sul calendario: 12 febbraio 2026. Il giorno in cui nei cinema arriverà la versione di Emerald Fennell di Cime Tempestose con protagonisti Margot Robbie e Jacob Elordi, rispettivamente nei panni di Catherine e Heathcliff. Ma da poco, dopo il passaggio a Venezia 82, abbiamo anche l’occasione di ammirare l'attore in Frankenstein (2025) di Guillermo del Toro.
Due progetti molto distanti ma accomunati da una visione audace e originale. La stessa che guida le scelte professionali dall'attore australiano, classe '97, che dopo aver accantonato la trilogia di The Kissing Booth (2018-2021) grazie alla quale ha ottenuto una grande popolarità, ha sempre scelto progetti che lo mettessero di fronte a prove e personaggi complessi.
JustWatch ha stilato una classifica dei migliori film e serie TV con Jacob Elordi da recuperare sulle principali piattaforme.
5. Saltburn (2023)
Prima di Cime Tempestose, Emerald Fennell ha voluto Jacob Elordi per il suo secondo film da regista, Saltburn, contribuendo a consolidarne il “mito”. L'attore interpreta Felix Catton, un giovane aristocratico carismatico che racchiude la quintessenza del privilegio e dell'agiatezza sociale ed economica. A fargli da contraltare l'Oliver Quick di Barry Keoghan, studente di umili origini che incontra a Oxford e del quale diventa amico inserendolo nel suo agiato mondo.
Fennell sceglie il doppio registro del thriller psicologico e della satira sociale per raccontare in oltre due ore l'ossessione e la repulsione verso la classe agiata. Provocatorio, opulento, disturbante e con almeno due scene cult: la sequenza sulle note di Murder on the Dance Floor e quella della vasca da bagno che vede indiretto protagonista proprio Elordi. La sua è una performance affascinante, specie nella dinamica con Keoghan che permette ai due interpreti di esplorare una relazione fatta di molte ombre. Da recuperare se hai apprezzato Una donna promettente (2020), Parasite (2019) eIl talento di Mr. Ripley (1999).
4. Oh, Canada - I Tradimenti (2024)
“Se fosse stato 40 anni fa, sarebbe stato lui il ragazzo che avrei scelto per American Gigolo (1980)”. Con un endorsement del genere da parte di Paul Schrader, è evidente come Jacob Elordi abbia le porte di Hollywood spalancate. Lo sceneggiatore di Taxi Driver (1976) lo ha scelto per interpretare la versione giovane del personaggio interpretato da Richard Gere in Oh, Canada - I tradimenti, adattamento di Foregone di Russell Banks.
La storia è quella del celebre documentarista Leonard Fife che, malato terminale, decide di rilasciare un'ultima intervista in cui svela le bugie raccontate per tutta la vita. Tutto per nascondere un segreto che lo tormenta da 50 anni. Una provocatoria riflessione di 96 minuti sulla memoria, i rimpianti e il ruolo dell'arte mentre Schrader mette in scena le sfumature di un'esistenza divisa tra verità e menzogne.
Elordi è magnetico nei panni di un giovane uomo che colleziona errori ed esperienze di vita. Vulnerabile, travolgente, tormentato, ambizioso. Il suo Leonard è un concentrato di emozioni che segna una riga netta rispetto alle sue interpretazioni “giovanili” e lo proietta in un cinema altro. Se hai amato la trilogia della redenzione di Paul Schrader composta da First Reformed - La creazione a rischio (2017), Il collezionista di carte (2021) e Il maestro giardiniere (2022), non puoi perderti Oh, Canada.
3. Euphoria (2019)
Quello di Nate Jacobs in Euphoria è il ruolo che ha permesso a Elordi di affrancarsi da parti e titoli più commerciali e meno profondi e dare una direzione specifica alla sua carriera. Il suo quarterback manipolatore e simbolo di una mascolinità tossica è parte di un grande cast – da Zendaya a Hunter Shaffer - scelto da Sam Levinson per dare vita a un ritratto dell'adolescenza fatto di droghe, traumi, amicizia e sesso.
Tra una colonna sonora iconica, uno stile crudo e un'identità visiva iper-riconoscibile , Euphoria ha infuso il teen drama di elementi del tutto inediti con un'attenzione particolare all'inclusione, la salute mentale e le dipendenze. L'interpretazione di Elordi è pura dinamite e dimostra tutto il talento del giovane attore che infonde in Nate vulnerabilità, rabbia, violenza e fragilità nascoste dietro una corazza di illusoria sicurezza. Due stagioni – in trepidante attesa per la terza – per un totale di 16 episodi di circa sessanta secondi da vedere se ti mancano le storie dei protagonisti di Skins (2007) o hai apprezzatoI May Destroy You (2020).
2. Priscilla (2023)
Se Sofia Coppola ti vuole per interpretare il re del rock'n'roll Elvis Presley, non puoi che accettare all'istante. Poco importa quanto l'idea ti terrorizzi, specie se il punto di vista sulla storia è quello della moglie Priscilla, interpretata da una grande Cailey Spaney. La storia parte dal loro primo incontro e prosegue attraverso gli anni del matrimonio a Graceland fino al doloroso divorzio. Quasi due ore intrise di malinconia e sguardo sognante dove Coppola aggiunge un nuovo capitolo alla sua personale esplorazione del coming of age intrecciata al racconto di una relazione malsana e sbilanciata.
Tra gli elementi più riusciti del film c'è proprio la scelta di mostrare un Elvis totalmente diverso da quello dell'immaginario collettivo. Elordi ci restituisce una figura seducente quanto manipolatrice, insicura quanto solitaria. L'uomo dietro il mito. Se sei appassionato del cinema di Sofia Coppola e le sue storie di crescita umana come Lost in Translation - L’amore tradotto (2003) e Marie Antoinette (2006), non puoi non vedere Priscilla.
1. Frankenstein (2025)
Il film che Guillermo del Toro ha desiderato realizzare sin da bambino. Frankenstein è la creazione cinematografica realizzata omaggiando il classico gotico di Mary Schelley, ma che ha tradito per renderlo profondamente suo. Visivamente ricchissimo, il film pone al centro la storia dello scienziato Victor Frankenstein con il volto di Oscar Isaac e della sua Creatura interpretata da Elordi. Due ore e 30 minuti che riflettono su solitudine, empatia, violenza, perdono.
Il ruolo, finora, più riuscito nella carriera di Elordi che nasconde il suo volto dietro il trucco e fa un lavoro importante sul corpo. Ma, soprattutto, infonde la Creatura di dolore, fragilità, tristezza e umanità. Una prova intensa che porta a riflettere sul concetto di mostro. Da vedere se ti ha emozionato La forma dell’acqua - The Shape of Water (2017) e sei un estimatore delle altre trasposizioni cinematografiche del romanzo, dal classico del 1931, Frankenstein, diretto da James Whale a Frankenstein di Mary Shelley (1994) di Kenneth Branagh.
































































































