The Substance ha sbalordito il pubblico con la sua radicale e sanguinosa analisi del culto della bellezza. La parabola finale della carriera della star di mezza età Elisabeth Sparkle (Demi Moore) è la base per l’inserimento nella storia di un colpo di scena sci-fi: un siero che porta alla luce la versione esteticamente migliore di chi assume la Sostanza. Le cose ben presto si complicano e la virata verso il body horror è repentina e incessante.
Se avete amato l’horror della regista Coralie Fargeat, questa guida di JustWatch vi presenta i 10 migliori film come The Substance (2024). La lista include classici del passato, perle moderne e cult imperdibili. I titoli che trovate qui sotto non sono ordinati in base alla loro bellezza, ma alle similitudini con The Substance (2024). Per questo motivo, le posizioni non rispecchiano una vera e propria classifica.
10. From beyond - Terrore dall'ignoto (1986)
From beyond - Terrore dall'ignoto è il primo dei due film di Stuart Gordon che trovate nella lista. Questo cult ricorderà The Substance (2024) a molti per le immagini grottesche che si susseguono sullo schermo. Gli effetti pratici sono ovunque negli 85 minuti di durata e creano visioni difficili da dimenticare. From beyond - Terrore dall'ignoto (1986) brilla anche per una fotografia al neon che esalta il sottotesto sci-fi dell’opera e che osa con l’uso di un rosa acceso a dir poco accecante. Se La cosa (1982) e Slither – Una fame da paura (2006) fanno al caso vostro, fidatevi di me e mettetevi comodi: From beyond (1986) è il prossimo film da guardare.
9. Shining (1980)
Shining è uno dei tanti successi di Stanley Kubrick. Dopo essersi cimentato in film fantascientifici, crime e di guerra, il maestro inglese approccia il genere horror per la prima volta e ci regala un vero e proprio capolavoro. Dalle performance storiche di Jack Nicholson e Shelley Duvall alle scene cult dell’ascensore sanguinante o delle gemelle, Shining (1980) è da annoverare tra i classici, in compagnia de L'esorcista (1973) e Rosemary's Baby (1968). Tra il film di Kubrick e The Substance (2024), le similitudini sono prettamente estetiche. Fargeat, infatti, omaggia sia alcuni set di Shining (1980) sia alcune inquadrature iconiche. Allo stesso tempo, il deterioramento del corpo della protagonista ricorda le sembianze della donna nella stanza 237 dell’Overlook Hotel.
8. Titane (2021)
Come per Revenge (2018), il secondo film di Julia Ducournau, Titane, non ha paura di mostrare visioni intense che provocano lo spettatore. Questo body horror si posiziona orgogliosamente sulla scia del sottogenere reso famoso da David Cronenberg, unendo sequenze splatter con un sottotono politico. Titane (2021) è simile a The Substance (2024) per l’analisi estrema sul corpo umano e per il tono provocatorio dalla vicenda narrata. Non adatta ai deboli di cuore, questa visione è consigliata a chi si è già fatto i denti con altri film horror francesi dal carattere eccessivo come Inside - À l'intérieur (2007) o Alta tensione (2003).
7. Revenge (2018)
Prima di essere acclamata in tutto il mondo per The Substance (2024), Coralie Fargeat aveva esordito come regista con l’action Revenge (2018). Questa classica storia di vendetta potrebbe svolgersi secondo gli stilemi del genere, ma Fargeat mostra fin da subito la sua impronta femminista. In Revenge (2018), la vittima si trasforma in aggressore pronto a tutto per vendicare la violenza subita. Una vicenda all’insegna dell’occhio per occhio che ha poco di biblico. Il sangue scorre a fiumi, soprattutto nella parte finale, e serve a lavare l’ingiustizia subita dalla protagonista. Se cercate un film ad alto impatto che va dritto al sodo e non ha paura di osare con le immagini, Revenge (2018) potrà soddisfare la vostra sete di cinema.
6. La pelle che abito (2011)
La pelle che abito è forse uno dei film più disturbanti della lista, nonostante contenga un livello di sangue non paragonabile a Society - The Horror (1989) o Revenge (2018). Questo thriller dalle tinte horror esplora la trasformazione del corpo tanto quanto The Substance (2024) e lascerà a bocca aperta chi ha amato Il sacrificio del cervo sacro (2017) e Inseparabili (1988). Il regista Pedro Almodóvar calca la mano su temi cari alla sua filmografia –sesso, desiderio, identità, psicologia– e porta sullo schermo una storia che diventa sempre più agghiacciante al progredire della trama. Allo stesso tempo, La pelle che abito (2011) è dotato di aspetto visivo degno di nota, in primis una fotografia lucida e pulita che ricorda la stanza delle operazioni del protagonista.
5. Re-Animator (1985)
Re-Animator è l’ennesimo cult anni ‘80 che non poteva mancare da questa lista. Ovviamente, l’omaggio di Coralie Fargeat al film di Stuart Gordon è esplicito. Infatti, la sostanza che il personaggio di Demi Moore si inietta ha lo stesso colore verde neon del siero del dottor West. Con la differenza che il secondo non crea una versione più giovane di una persona, ma serve per resuscitare i morti. Re-Animator (1985) è tutto ciò che vi aspettereste da un horror anni ’80: ricco di scene splatter, estremamente divertente in alcuni punti e dotato di un tocco di follia che non guasta mai. Immaginatevi il focus sul corpo di pellicole body horror come Videodrome smorzato da un umorismo sanguinolento alla Splatters - Gli schizzacervelli (1992) e avrete Re-Animator (1985).
4. Il cigno nero (2010)
Se cercate film dove la protagonista vive momenti ambivalenti al limite del disturbo da personalità multiple, Il cigno nero è qui per voi. Infatti, il conflitto tra le due versioni di Elisabeth in The Substance (2024) è simile a ciò che avviene nella testa di Nina (Natalie Portman) nel film di Aronofsky. Anche dal punto di vista tematico, i due film si toccano nel mostrare la deleteria spirale creata dalla ricerca di perfezionismo. Meno gore di The Substance (2024), Il cigno nero (2010) crea comunque una grande accoppiata con il secondo film di Coralie Fargeat ed è consigliato a chi abbia amato il remake di Guadagnino Suspiria (2018) e The Neon Demon, che trovate più avanti nella lista.
3. Society - The Horror (1989)
Society - The Horror è l’esordio alla regia del produttore horror Brian Yuzna, passato alla storia per il finale raccapricciante e il forte umorismo nero. Questo connubio di sangue e risate surreali è prepotente anche in The Substance (2024) e crea un ciclo nella mente dello spettatore, alternando momenti ilari a raffiche di disgusto. Un occhio di riguardo va anche agli effetti speciali manuali utilizzati per ricostruire le scene splatter. A opera di Screaming Mad George, sono un testamento della creatività analogica del body horror, mantenuta da Fargeat anche in The Substance (2024). Society - The Horror (1989) si abbina perfettamente ad altri titoli anni ‘80 nella lista come Re-Animator (1985) e From beyond (1986)
2. The Neon Demon (2016)
The Neon Demon (2016), il decimo film di Nicolas Winding Refn, ci mantiene all’interno del mondo dello spettacolo, anche se l’universo esplorato dalla protagonista Jesse (Elle Fanning) è quello della moda. Ad accomunare i due titoli non sono solamente le sferzate gore e un’attenzione capillare per l’estetica delle inquadrature. La natura effimera della bellezza, una volta varcata la soglia dell’entertainment, è il centro portante di entrambe le pellicole. Lo stesso si potrebbe dire della critica esplicita al carattere machista di una parte di queste industrie. Una menzione speciale va alla fotografia scintillante e ricca di luci al neon, che ricordano i colori di Titane (2021) e Society - The Horror (1989).
1. Videodrome (1983)
Il sottovalutato Videodrome (1983) del pioniere del body horror David Cronenberg è una scelta obbligata. L’ambientazione nel mondo della televisione e la crescente dose di mutazioni corporee sono alla base dei due film. L’unica differenza è che il protagonista di Videodrome (1983) è il proprietario di una televisione privata e non una star del palinsesto. Questo cult è ricco di scene dove lo splatter e l’anatomia corporea sono i punti fondamentali e credo lascerà nello spettatore gli stessi effetti di stupore e disgusto di The Substance (2024). Un plauso va anche agli effetti speciali analogici, immensi nella loro plasticità come in From beyond (1986). Morte a Videodrome, gloria e vita alla nuova carne!