Dalle loro iconiche uniformi ai poteri non sempre facili da gestire, i supereroi sono sempre stati parte dell’universo narrativo cinematografico. Ma specialmente negli ultimi due decenni, i superhero movies sono aumentati non solo numericamente, ma hanno anche riscosso un successo planetario senza precedenti. Tuttavia, dal primo grande film che ha raccontato la genesi di un supereroe fino alle più recenti serie Marvel su Disney +, come l'ultima arrivata Thunderbolts, soprattutto negli scorsi anni il genere cinecomics è fiorito come non mai.
In questa lista cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, scegliendo 15 tra i film che più hanno rivoluzionato la figura del supereroe, dal primo Clark Kent fino alla saga dell’uomo pipistrello firmata Nolan, passando dagli eroi Disney fino al titolo che sconvolse il cinema italiano, con il suo antieroe di Tor Bella Monaca con i pugni d'acciaio.
Una lista che di certo non sarà esaustiva – i titoli supereroistici sono davvero troppi! – ma che vi aiuterà a orientarvi nel mondo cinecomics con 15 tra i film più originali sul tema, in ordine dal più “classico” fino al più sorprendente, ma ognuno a suo modo importante. Buona visione!
Superman (1978)
È il modello originale dell’eroe al cinema: coraggioso, senza macchia, romantico, talvolta quasi ingenuo se guardato con le lenti della contemporaneità. Superman è un pilastro del genere supereroi, il vero primo blockbuster tratto da un fumetto, con cui Christopher Reeve nei panni del super “uomo” da krypton si ritagliò uno spazio nella storia del cinema. Rispetto a titoli moderni come Iron Man (2008) o il primo Spider Man (2002) qui c’è meno ironia e gli effetti speciali risultano ovviamente datati, il tono è decisamente più fiabesco anche se comparato alla trilogia di Batman firmata Nolan o agli sviluppi futuri del personaggio stesso, come ne L’uomo d’acciaio (2013). Perfetto per chi vuole riscoprire un supereroe più tradizionale, questo è un film imprescindibile per tutti gli amanti del genere anche grazie alla sua colonna sonora, realizzata da John Williams, il compositore che firmò le musiche di Star Wars (1977).
Wonder Woman (2017)
Con Wonder Woman, il DC Comics trova finalmente la sua prima vera svolta, con un cinecomic epico che finalmente introduce un’eroina che sembrava relegata all’album dei ricordi. Gal Gadot convince sia come guerriera che nei momenti più introspettivi della trama, dando vita a un personaggio complesso, inaspettato se si guardano i titoli precedenti targati DC, come Batman vs Superman (2016) o il primo Suicide Squad (2016). Patty Jenkins firma un film che evita l’oggettivazione che aveva caratterizzato il personaggio, capace di bilanciare azione e momenti più sentimentali, pur con qualche scivolone di sceneggiatura e un finale forse un po’ troppo convenzionale. Il percorso di Diana, dalle spiagge di Themyscira all’orrore della Prima Guerra Mondiale, è un viaggio di formazione che in 141 minuti unisce mito, fantasy e riflessione storica, regalando al pubblico non solo intrattenimento ma un vero simbolo di emancipazione che ha aperto la strada a titoli come Black Widow (2021) o al monografico Harley Quinn (2020).
Big Hero 6 (2014) – 102 minuti
Con Big Hero 6 Disney porta in scena il suo primo cinecomic, ovviamente animato. Ambientato a San Fransokyo, fusione immaginaria tra Tokyo e San Francisco, è una storia commovente fin dagli istanti iniziali, con le prime scene che ricordano l’intensità di Up (2009) in quanto a facilità di scatenare subito le lacrime più incontrollate (consigliamo ai più sensibili di tenere i fazzoletti vicini). Nonostante sia ispirato a uno dei fumetti meno conosciuti tra quelli Marvel, questo film va in direzione contraria rispetto all’MCU, sia come stile di animazione (può ricordare più una certa animazione giapponese) che come trama, mettendo al centro della scena colori più teneri e adatti soprattutto ai più piccoli. Perfetto per la visione in famiglia e per gli amanti dei toni e atmosfere Disney, un racconto strappacuore di 102 minuti capace di appassionare anche gli spettatori più restii al genere cinecomic.
Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli (2021)
All’apparenza un “Marvel minore”, Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli si rivela invece una delle sorprese più fresche e originali dell’MCU. Diretto da Destin Daniel Cretton, unisce le arti marziali classiche allo spettacolo tipico del mondo Marvel, qui arricchito da combattimenti che sembrano presi da La tigre e il dragone (2000), degni del miglior film di arti marziali. Il film dura 132 minuti e alterna i toni action a momenti più riflessivi, talvolta quasi epici, ma sempre con tocchi ironici che alleggeriscono la trama. Simu Liu dà credibilità al nuovo eroe, mentre Tony Leung regala uno degli antagonisti più sfaccettati visti nei film Marvel. È pensato per chi cerca un origin story capace di sorprendere, a cavallo tra wuxia e supereroi, e si collega in modo solido al resto del MCU senza rinunciare alla propria identità. Perfetto per scoprire un lato diverso del franchise, lontano dai titoli più fumettistici e grezzi come il primo Batman (1989) e, soprattutto, da quelli più sfacciatamente “stelle e strisce” centrici come The Avengers (2012) o l’ultimo Captain America - Brave New World (2025).
Logan – The Wolverine (2017)
Con Logan, Hugh Jackman avrebbe dovuto salutare per sempre uno dei ruoli che più hanno definito la sua carriera, con un film profondo, struggente, lontano cinecomic tradizionale. James Mangold firma un racconto cupo e commovente, dove un Wolverine invecchiato e ferito cerca di proteggere la giovane Laura, simbolo di un futuro possibile per i mutanti ormai sull’orlo dell’estinzione. Sono 135 minuti che alternano azione brutale e momenti di intimità e paesaggi spettacolari, tocchi western resi ancor più convincenti da un realismo inedito per il franchise e da un lato umano mai visto prima nella saga X-Men (2000). È un film pensato per un pubblico adulto, ma, soprattutto per chi ha seguito Jackman nei vent’anni in cui ha dato vita a Wolverine. Nonostante qualche eco di blockbuster, Logan resta un unicum nel genere, un’opera che mostra l’eroe come non l’avevamo mai visto e che sarebbe dovuto rimanere un addio strappalacrime, peccato per Deadpool & Wolverine (2024).
Spider-Man: Un nuovo universo (2018)
Ci si aspettava l’ennesima reinterpretazione del titolo più riscritto nell’universo Marvel, e invece con Un nuovo universo Spider-Man torna alle origini, ma con una freschezza e un linguaggio che non avevamo mai visto al cinema. Una storia di formazione, ricerca di identità, ma nella prospettiva del passaggio di testimone tra Peter Parker, ormai disilluso, e la nuova leva Miles Morales. Questa è l’unicità del film, nel modo in cui riesce giocare con gli infiniti Spider Man che hanno volato sugli schermi, senza mai troppo prendersi sul serio ma anzi, accentuando la “confusione” ritraendo tutti gli Uomo Ragno con stili grafici sempre diversi. L’animazione è straordinaria, con colori pulsanti, quasi psichedelici, in un omaggio alla pop-art comic tipica del mondo Marvel. Quasi due ore, un ritmo incalzante, questa è probabilmente la trasposizione animata più riuscita del genere supereroi, azzeccatissima anche l’idea di un ritorno al fumetto, senza abbandonarsi alla tentazione facile del live action.
Guardiani della Galassia (2014)
Quando uscì, in pochi credevano che un gruppo di eroi sconosciuti potesse conquistare il pubblico come Iron Man o Captain America. E invece James Gunn ha firmato una space opera divertente, appassionante, tra i film più freschi dell’universo Marvel. Con i suoi 121 minuti, Guardiani della Galassia mescola ironia, azione e tantissima comicità, trasformando un manipolo di antieroi improbabili in una famiglia, ancora più improbabile ma spassosissima – da un un ladro spaziale in stile Han Solo fino a un procione parlante e armato fino ai denti. Il film è perfetto per chi cerca un’avventura in chiave comedy, intrisa di riferimenti anni ’80 e di una colonna sonora irresistibile, diventata cult anche a sé stante. Rispetto ad altri cinecomic più cupi e seriosi come The Winter Soldier, qui domina il tono è decisamente più leggero. Un film che riesce a conquistare sia i fan Marvel di lungo corso che i neofiti. Importante perché è un vero punto di svolta per il franchise, il primo a introdurre colori più brillanti nel MCU.
Gli Incredibili – Una normale famiglia di supereroi (2004)
Prima che i cinecomics diventassero l’impero che conosciamo oggi, con Gli Incredibili la Pixar aveva già firmato un piccolo capolavoro. Un racconto che mescola azione e tenerezza, aggiungendo un pizzico di satira sul genere supereroistico a riflessioni sulla vita familiare, ma raccontata attraverso la metafora dei superpoteri. La forza del film sta proprio nella sua doppia natura; da un lato un’avventura comedy tra gadget retrò in stile primissimo Batman ( la serie degli anni ‘60, costumi e personaggi memorabili e divertentissimi, su tutti Edna e il piccolo Jack Jack. Dall’altro una storia intima su una famiglia e le sue difficoltà per rimanere unita nonostante i superpoteri, e un mondo che li ha esclusi per la loro “diversità”. È un film perfetto per la visione in famiglia, ma anche per chi cerca un cinecomic dalle tonalità più delicate e adatte anche ai più piccoli. Con i suoi 115 minuti, ancora oggi, a vent’anni dall’uscita, rimane uno dei film Pixar più amati, anche se forse non a livello di Toy Story (1995) o Alla ricerca di Nemo (2003).
Deadpool (2016)
Se la maggior parte dei cinecomic si prende tremendamente sul serio, Deadpool fa l’esatto contrario: rompe la quarta parete, prende in giro il genere supereroistico, regalando uno spettacolo che è metà action e metà parodia irriverente. Ryan Reynolds porta in scena un ruolo che sembrava scritto su misura per lui, trasformando Wade Wilson in un antieroe sboccato e iper-violento, ma al tempo stesso irresistibilmente autoironico. Un film perfetto per chi ama i cinecomic ma è stufo delle solite formule, o per chi cerca un mix di sarcasmo, metacinema e sparatorie a tutto spiano. Rispetto a titoli più epici come Captain Marvel (2019) o Justice League (2017), qui domina il black humor, il tutto lanciato in un vortice di 108 minuti fatto di action pura. Uno degli adattamenti Marvel più freschi e anticonformisti degli ultimi anni.
Iron Man (2008)
Con Iron Man non nasce solo un supereroe, ma prende avvio l’intero Marvel Cinematic Universe. Il film di Jon Favreau, con un Robert Downey Jr. in stato di grazia, ridefinisce il genere portando sullo schermo un protagonista carismatico, arrogante e imperfetto come Tony Stark, ma capace di evolvere da “mercante di morte” all’eroe simbolo del MCU. Seppur non scavi nel personaggio come Il cavaliere oscuro, l’unicità di questo film è proprio nel binomio morale che dilania il protagonista, in cui il peso del senso di colpa bilancia lo spettacolo action, che non risulta mai eccessivo proprio grazie a questo escamotage. Rispetto al classico cinecomic, qui il tono è più cupo, sorprendentemente quasi “politico” per il modo in cui racconta le responsabilità dell’industria bellica, seppur in maniera più leggera di Black Panther. È il film ideale per chi ama le storie di redenzione e soprattutto per chi vuole scoprire la genesi della saga più famosa e importante del cinema contemporaneo. Centoventisei minuti che scorrono a un ritmo serrato, perfettamente accompagnati da una colonna sonora che dai Black Sabbath porta agli AC/DC.
Hellboy (2004)
In un’epoca in cui i cinecomic puntavano su eroi patinati e “luminosi”, Hellboy di Guillermo del Toro portò qualcosa di radicalmente diverso, un supereroe oscuro, gotico, ironico dai tratti paradossalmente più umani, nonostante l’aspetto diavolesco. È un film che merita di essere rivisto e riscoperto, uno dei titoli supereroistici più originali dei primi anni ‘2000 grazie soprattutto a uno stile spiccatamente comics unito ad atmosfere che richiamano l’horror. Ciliegina sulla torta, il protagonista, ironico e surreale, lontanissimo dai cliché dell’eroe perfetto in stile Thor (2011) o Captain America (2011). In questo film, nei suoi colori e nelle sue ambientazioni, c’erano già tutti i preamboli dello stile Del Toro, che toccherà i suoi apici con Il labirinto del fauno (2006) o nel capolavoro La forma dell’acqua (2017). Novantanove minuti di cult, perfetto per chi cerca un supereroe diverso e lontano dai canoni del genere, interessante anche per scoprire la genesi del tocco del Toro.
Black Panther (2018)
Con Black Panther, Ryan Coogler ha mostrato che un cinecomic può essere molto più di azione e coolness. Qui siamo davanti a un racconto maturo, che racconta una cultura immaginaria ma sorprendentemente “politico”, che parla soprattutto al mondo in cui viviamo. Il Wakanda prende vita con scenografie mozzafiato, costumi e rituali che trasformano il film in un’esperienza immersiva, capace di unire tecnologia futuristica e una tradizione “millenaria”, credibile anche se creata ad hoc per questo film. Un film importante anche per il lavoro di Chadwick Boseman, che con il suo T’Challa portò in scena uno dei ruoli più incisivi della sua carriera, purtroppo uno degli ultimi. Un film ideale per chi cerca un cinecomic diverso, finalmente con un peso tematico forte, che affronta temi complessi, come l'oppressione e l’identità culturale, senza rinunciare a livelli visivi altissimi, tra i più spettacolari nel catalogo Marvel. Un cinecomic di 134 minuti, il primo ad aver lasciato il segno anche fuori dallo schermo.
Avengers: Endgame (2019)
Avengers: Endgame non è solo un film, è l’atto finale di un viaggio iniziato undici anni prima con Iron Man. I fratelli Russo firmano un’opera maestosa, probabilmente l’apice massimo del genere supereroi. Ogni personaggio è portato al suo apice, 181 minuti in cui tutti gli Avengers prendono il palcoscenico come fosse una sinfonia dell’universo Marvel, in cui tutti gli strumenti hanno una parte chiara e definita, pur dando il respiro alla trama, avvincente dall’inizio alla fine. Può certamente appassionare anche anche chi muove i primi passi nel MCU – è visivamente spettacolare – ma è soprattutto pensato per i fan di lunga data, dato che è pieno di rimandi e citazioni a tutti i titoli precedenti, e proprio qui sta il suo punto di forza. I fili sono connessi perfettamente, le trame dei singoli eroi si chiudono, con un finale da lacrime che consacra Tony Stark e Steve “Captain America” Rogers come due dei personaggi più riusciti e sorprendenti del cinema pop contemporaneo. Questo film è una vera lettera d’amore al pubblico che ha seguito le avventure Marvel per oltre un decennio.
Lo chiamavano Jeeg Robot (2015)
Un supereroe nato a Tor Bella Monaca non è qualcosa che ci si aspetta di vedere sul grande schermo, di sicuro non su un grande schermo italiano. Eppure in 112 minuti Lo chiamavano Jeeg Robot riesce nell’impresa di trasformare Enzo Ceccotti, in un antieroe profondamente umano, anche nei suoi lati più gretti. Il film di Gabriele Mainetti non copia i modelli americani, anzi li stravolge piegandoli tra le borgate di Roma, raccontando gli esclusi della periferia degradata, tra la violenza quotidiana nascosta dietro la porta di casa. Claudio Santamaria porta sullo schermo un outsider unico nella storia del genere super, Luca Marinelli regala un villain memorabile, tra i ruoli più riusciti nella sua carriera. È un film crudo, non per tutti, ma un tassello fondamentale nel cinema italiano contemporaneo.
Il cavaliere oscuro (2008)
Non è solo un film di supereroi: Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan è diventato un punto di riferimento per il cinema moderno, capace di unire intrattenimento da blockbuster e tematiche più complesse, etiche, mai davvero sviluppate nei film supereroistici. Il vero motivo per cui resta imprescindibile è la prova di Heath Ledger come Joker, che ha ridefinito l’idea del villain sul grande schermo. È un titolo perfetto per chi cerca un cinecomic dal tono adulto, più vicino a un thriller criminale che a un’avventura fantasy. Rispetto sia ai titoli Marvel che ai film targati DC, solitamente più leggeri e pop, qui domina l’oscurità, la tensione e una Gotham City ritratta in maniera più realistica. Con i suoi 152 minuti di durata, è un’esperienza intensa che vale sempre la pena rivedere, soprattutto ora che l’eredità di Ledger continua a influenzare tutto il genere. Perfetto anche per una maratona a tema Nolan, da guardare insieme a Batman Begins (2005) e Il cavaliere oscuro - il ritorno (2012).

































































































