Stephen King non è solo “il Re dell’Horror”: è una macchina di storie che da quasi cinquant’anni alimenta cinema e televisione. Con oltre 80 adattamenti già realizzati e molti altri in arrivo, il suo universo narrativo ha dato vita ad alcuni dei film più amati, discussi e spaventosi di sempre.
Da "Carrie" a "It", da "Shining" a "Il miglio verde", le sue opere hanno attraversato generi e decenni, diventando parte della cultura pop globale. Ma cosa rende gli adattamenti di King così irresistibili? La capacità di mescolare terrore e umanità, paura e quotidianità, mostri e traumi reali.
Nei prossimi giorni al cinema arriverà, diretto da Mike Flanagan – uno dei registi e sceneggiatori che più fa parlare di sé per quanto riguarda l’horror contemporaneo, soprattutto di ispirazione Kinghiana – il film The Life of Chuck (2025); e dal 27 Ottobre farà finalmente il suo debutto l’attesissima serie TV spin-off di IT: Welcome to Derry (2025). Quale momento migliore per recuperare tutti gli adattamenti cinematografici e televisivi di Stephen King? Nessuno!
Non sapete da dove partire? Vi aiutiamo noi approfondendo nello specifico i 10 adattamenti più iconici da recuperare, in ordine di uscita, che hanno definito la sua leggenda sullo schermo. In fondo all’articolo, invece, potete trovare sia i 5 adattamenti in arrivo e in sviluppo più attesi che l’elenco completo di tutte le trasposizioni tratte dai libri e racconti di Stephen King!
1. Carrie – Lo sguardo di Satana (1976)
Il primo romanzo pubblicato di King diventa anche il suo primo film, diretto da Brian De Palma. Carrie è la quintessenza dell’horror adolescenziale: bullismo, repressione religiosa e poteri telecinetici si fondono in una parabola crudele e indimenticabile. Sissy Spacek, con il suo sguardo innocente che si trasforma in furia, resta una delle interpretazioni più iconiche del genere. Il climax al ballo scolastico è entrato nella storia del cinema horror, tanto quanto il sangue che cade sulla protagonista. Se lo confrontiamo con Ginger Snaps (2000), altro cult adolescenziale, vediamo come Carrie abbia aperto la strada ai film che uniscono crescita e mostruosità. Con i suoi 98 minuti, è una visione compatta e letale, che colpisce ancora oggi.
2. Shining (1980)
Stanley Kubrick prende il romanzo di King e lo trasforma in un incubo glaciale. Shining non è solo un film horror: è un’esperienza sensoriale, fatta di corridoi infiniti, silenzi disturbanti e la follia crescente di Jack Nicholson. King non ha mai amato questo adattamento, accusandolo di essere troppo distante dal suo libro, ma per il pubblico resta un capolavoro assoluto. L’Overlook Hotel diventa un personaggio a sé, e le immagini – dalle gemelle alla cascata di sangue – sono scolpite nell’immaginario collettivo. Con i suoi 146 minuti, non è breve, ma ipnotizza come pochi altri film del genere. Se vi è piaciuto Hereditary (2018), vedrete qui la radice di quell’horror psicologico fatto di atmosfera più che di jump scare.
3. Stand by Me (1986)
Non solo horror: King è anche il cantore dell’infanzia e dell’amicizia. Stand by Me, tratto dal racconto “Il corpo”, è un coming-of-age tenero e crudele, diretto da Rob Reiner. Seguiamo quattro ragazzini alla ricerca di un cadavere, in un viaggio che è soprattutto scoperta di sé, della vita e della morte. Ogni personaggio è memorabile e la voce narrante di Richard Dreyfuss aggiunge una malinconia che ti accompagna ben oltre i titoli di coda. A differenza dei classici horror di King, qui non ci sono mostri: il male è il mondo degli adulti, la violenza latente, il tempo che scorre. Per chi ha amato Stranger Things (2016– in corso), questo è il modello originale: ragazzi, avventura e un pizzico di oscurità.
4. It (miniserie TV, 1990)
Il pagliaccio Pennywise, interpretato da Tim Curry, ha traumatizzato intere generazioni. La miniserie televisiva IT in due parti non regge sempre dal punto di vista tecnico, ma ha saputo rendere It un fenomeno culturale. Il punto forte resta la capacità di mescolare amicizia e paura: i “Perdenti” affrontano non solo un mostro, ma le proprie paure più intime. Nonostante il finale zoppichi, la prima parte rimane un cult imprescindibile. Confrontata con l’adattamento cinematografico del 2017, la serie del ’90 appare più ingenua ma anche più sincera nella sua dimensione televisiva. Con quasi 192 minuti complessivi, è una maratona che vale la pena recuperare, soprattutto per capire da dove nasce la leggenda di Pennywise.
5. Misery non deve morire (1990)
Un film claustrofobico e disturbante. Diretto ancora da Rob Reiner, Misery porta in scena la paura di ogni scrittore: essere prigioniero della propria creatura e dei propri fan. Kathy Bates, premiata con l’Oscar, è incredibile nei panni della fan psicopatica Annie Wilkes, mentre James Caan dà vita a uno scrittore fragile e terrorizzato. L’assenza di elementi soprannaturali lo rende ancora più inquietante: l’orrore qui è umano, fatto di ossessione e violenza domestica. Il film, con i suoi 107 minuti, è perfetto nella tensione e resta un must per chi ama i thriller psicologici. Se apprezzate Il cigno nero (2010), troverete lo stesso mix di arte, follia e corpo martoriato.
6. Il miglio verde (1999)
Frank Darabont firma un adattamento toccante, tratto dal romanzo a puntate di King. Il miglio verde mescola prigione, dramma umano e soprannaturale in oltre tre ore (188 minuti) che non pesano mai. Tom Hanks è straordinario come guardia carceraria, ma è Michael Clarke Duncan, nei panni del gigante buono John Coffey, a lasciare un segno indelebile. Più che horror, è un racconto sul dolore, l’ingiustizia e la possibilità del miracolo. Condividendo temi con Le ali della libertà (1994), altro adattamento di Darabont, mostra come King sappia scavare nell’umanità più che nel mostruoso. È un film che piange e commuove, perfetto per chi vuole scoprire il lato più empatico e universale dell’autore.
7. Le ali della libertà (1994)
Considerato da molti il miglior adattamento di sempre, Le ali della libertà (dal racconto “Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank”) è un dramma carcerario che parla di speranza, amicizia e resilienza. Diretto da Frank Darabont, con Tim Robbins e Morgan Freeman straordinari, il film non ebbe grande successo al cinema ma divenne un cult immortale grazie al passaparola e alla TV. È un esempio lampante della versatilità di King: nessun demone, nessun mostro, solo uomini e le loro storie. Il finale è uno dei più emozionanti della storia del cinema. Come detto prima, per chi ha amato Il miglio verde troverà qui la stessa sensibilità, ma in una forma più asciutta e poetica.
8. The Mist – Nebbia mortale (2007)
Un altro lavoro di Frank Darabont, che porta sullo schermo un racconto breve di King e lo trasforma in un incubo claustrofobico. Una comunità intrappolata in un supermercato, una nebbia che nasconde mostri, e la paura che trasforma le persone più della minaccia esterna. Il finale, diverso dal libro, è tra i più spietati e discussi del cinema horror moderno. Con i suoi 126 minuti, The Mist è una riflessione cupa sulla natura umana che anticipa atmosfere simili a The Walking Dead (2010–2022). Non perfetto negli effetti speciali, ma devastante nel messaggio.
9. It - Capitolo Uno (2017)
Il ritorno di Pennywise al cinema è stato un trionfo. Andy Muschietti dirige IT, un film visivamente potente e spaventoso, con Bill Skarsgård che reinventa il clown in una versione più mostruosa e inquietante. Ambientato negli anni ’80 (anziché ’50 come nel libro), strizza l’occhio alla già citata Stranger Things, cavalcando anche la grande ondata di ritorno delle vibes anni ‘80, ma resta fedele al cuore della storia: l’amicizia dei “Perdenti” contro le proprie paure. La parte uno funziona come un film a sé, con ritmo serrato e momenti iconici. Confrontato con la miniserie del 1990, è più spettacolare, ma meno genuino. Resta uno degli adattamenti più riusciti e amati degli ultimi anni.
10. Doctor Sleep (2019)
Difficile compito: continuare Shining conciliando libro e film (visti anche i precedenti). Con Doctor Sleep Mike Flanagan riesce nell’impresa con un adattamento che fonde i due universi, regalando un sequel cupo e avvincente. Ewan McGregor interpreta un Danny Torrance adulto, segnato dall’alcolismo e dai traumi, che deve proteggere una bambina dotata di poteri simili ai suoi. Il film dura 152 minuti (180 nella director’s cut) e prende il tempo per costruire atmosfera e personaggi. Non è al livello del classico di Kubrick, ma riesce a camminare da solo, con villain inquietanti e un messaggio di resilienza. Se amate le atmosfere di Hill House (2018), sempre diretta da Flanagan, troverete qui lo stesso equilibrio tra orrore e umanità.
Dando uno sguardo verso il futuro, tra i nuovi adattamenti di Stephen King in arrivo e che sono in corso di sviluppo, ecco quelli che non vediamo l’ora di vedere:
The Life of Chuck (2025)
Tra i progetti più recenti e curiosi tratti dall’universo di Stephen King c’è The Life of Chuck, diretto da Mike Flanagan, regista che ha già dimostrato una sensibilità unica nell’adattare l’autore con Il gioco di Gerald (2017) e Doctor Sleep (2019). Uscito nelle sale il 18 settembre 2025, il film porta sul grande schermo uno dei racconti più intimi e insoliti della raccolta Se scorre il sangue. La storia non ha tinte horror classiche, ma segue la vita di Charles Krantz al contrario, dalla sua morte prematura alla sua infanzia, in un viaggio che riflette sulla fragilità dell’esistenza e sulla bellezza dei piccoli momenti. Un’opera toccante e malinconica, che conferma quanto King sappia andare oltre l’horror e parlare dell’umanità in tutte le sue sfumature.
Welcome to Derry (2025)
Forse l’annuncio più atteso dai fan del “Kingverse”, in arrivo dal 27 Ottobre. Welcome to Derry sarà una serie prequel di It (2017-2019), ambientata negli anni ’60, e racconterà le origini del male che ha infestato la cittadina del Maine. L’idea è di ampliare il mito di Pennywise e mostrare come la sua presenza ciclica abbia plasmato la comunità ben prima degli eventi con i “Perdenti”. L’aspettativa è enorme: se gestito bene, potrebbe diventare la prima grande serie horror dell’universo kinghiano, con il potenziale di unire l’atmosfera di Castle Rock (2018) al terrore cosmico del romanzo originale. I fan sperano che approfondisca non solo Pennywise, ma anche il lato sociale di Derry, già descritto da King come una città corrotta nel profondo.
The Long Walk (2025)
Tratto da uno dei romanzi più cupi firmati con l’alias Richard Bachman, The Long Walk racconta di una competizione mortale in cui un gruppo di ragazzi deve camminare senza fermarsi, pena la morte. L’idea è semplice ma devastante, anticipando concetti poi resi celebri da Battle Royale (2000) e Hunger Games (2012); non a caso, alla regia dell’adattamento cinematografico troviamo proprio Francis Lawrence, il regista che ha firmato la regia di tutti i film della saga Hunger Games. Adattarlo oggi significa confrontarsi con un pubblico che ama i survival distopici, ma la chiave sarà restare fedeli alla crudezza del romanzo. Se diretto con coraggio, può essere uno dei film più disturbanti e potenti tratti da King, senza bisogno di mostri: basta l’uomo stesso.
The Girl Who Loved Tom Gordon (in sviluppo)
Un romanzo breve, intimo, spesso dimenticato, ma amatissimo dai fan. Racconta la lotta per la sopravvivenza di una bambina persa nei boschi, guidata solo dalla sua immaginazione e dall’eroe del baseball Tom Gordon. L’adattamento promette un horror psicologico più che soprannaturale, che potrebbe richiamare film come Room (2015) o The Witch (2015), dove la tensione nasce dalla solitudine e dalla mente del protagonista. Non avrà forse lo stesso appeal dei grandi classici, ma se ben girato, può sorprendere come piccolo gioiello d’atmosfera.
Fairy Tale (in sviluppo)
Il romanzo del 2022 è uno degli ultimi successi di King, e non sorprende che Hollywood voglia portarlo subito sul grande schermo. Fairy Tale è un mix di fantasy e horror, con un ragazzo che eredita le chiavi di un mondo parallelo popolato da creature magiche e oscure. L’aspettativa è quella di un adattamento che mescoli l’epica di Stranger Things con il tono dark dei migliori racconti di King. Potrebbe essere la risposta “fiabesca” a It, ma con un respiro più fantasy e universale.