Il 22 ottobre arriva su Netflix Il Mostro (2025), la nuova serie di Stefano Sollima presentata in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia. Non un crime qualunque, ma quattro episodi che raccontano la storia del Mostro di Firenze attraverso la paura e la morbosità per il male che il caso scatenò nell’opinione pubblica italiana.
Sollima, che già con Romanzo criminale (2008) e Suburra (2017) aveva ridefinito il noir italiano, qui porta all’estremo il suo stile, tra atmosfere sospese, prospettive ribaltate, la provincia che inquieta e dialoghi “veri”, presi dai processi. Il risultato è cupo, disturbante e ipnotico: non un semplice giallo, ma uno specchio dell’Italia di quegli anni, dei suoi mutamenti sociali e delle sue psicosi.
In attesa di vederla su Netflix, ecco le migliori serie true crime italiane basate su storie vere, qui riportate in ordine cronologico.
1. SanPa – Luci e ombre di San Patrignano (2020)
Quando uscì, a fine 2020, SanPa fu uno shock. Cinque episodi, tra testimonianze e immagini d’archivio, che raccontavano la comunità di San Patrignano e il suo fondatore Vincenzo Muccioli. Una storia che intreccia la piaga dell’eroina in Italia con la figura ambigua di un uomo capace di salvare e distruggere al tempo stesso. Non un vero è proprio true-crime, perchè l’oscurità rimane sempre sullo sfondo, velata, ed è proprio questa ambivalenza il punto di forza della serie che punta il dito senza mai accusare, limitandosi a spostare la tenda. Un documentario crudo, non per tutti, ma che vi conquisterà se cercate un ritratto senza filtri dell’Italia tra gli anni ‘70 e ‘90.
2. Veleno (2021)
Un esordio che diede il via al fortunatissimo genere del podcast true-crime italiano, il caso dei “Diavoli della Bassa modenese” è stato poi trasformato in una serie di cinque episodi. Uno dei processi più controversi e morbosi degli anni ’90 che ancora oggi mette i brividi, un sistema di ricordi distorti e decisioni giudiziarie che hanno separato decine di bambini dalle famiglie. Veleno funziona soprattutto quando dà voce diretta a genitori, assistenti sociali ed ex-minori, riprendendo il marchio di fabbrica del podcast firmato da Pablo Trincia. Se avete amato la versione audio non potete perdervi questa serie, consigliata soprattutto a chi cerca un true crime investigativo, più interessato alle conseguenze reali che al colpo di scena. Tra i titoli italiani resta uno dei più coraggiosi.
3. Marta – Il delitto della Sapienza (2021)
Una tra le storie di cronaca più dolorose e insensate, l’omicidio di Marta Russo, studentessa colpita da un proiettile nel 1997 all’università La Sapienza di Roma. Il punto di forza di questo titolo in due episodi è la scelta di restituire la voce della vittima attraverso i suoi diari, letti da Silvia D’Amico. Un modo delicato per trasformare la cronaca giudiziaria in memoria, senza snaturare nell’ossessione per il dolore che invece accomuna molti altri titoli true-crime. Accanto a interviste e video dell’epoca, questo tocco intimo rende il racconto più umano e riflessivo. Non entra nei dettagli processuali quanto Il caso Yara o Veleno, ma colpisce per la sobrietà. Perfetto per chi cerca un racconto di cronaca che mette al centro l’umanità e la vita della vittima.
4. Alfredino – Una storia italiana (2021)
La tragedia di Vermicino del 1981, seguita in diretta TV da milioni di italiani, ricostruita in quattro episodi intensi. Alfredino non è un classico true crime, ma si concentra sul racconto di come un dramma privato diventò parte della coscienza collettiva di un intero paese. Una serie toccante, che riesce a rappresentare la disperazione e l’impotenza della famiglia e dei soccorsi, senza tuttavia mai snaturare i fatti, senza mai esasperare i toni. Per il tema trattato questo titolo potrebbe non essere adatto a tutti, rimane consigliata a chi vuole ripercorrere uno dei fatti più commoventi e toccanti della storia italiana, dato che la serie tratta anche di come dalla tragedia del piccolo Alfredo venne creata la Protezione Civile.
5. Vatican Girl – La scomparsa di Emanuela Orlandi (2022)
Quattro episodi Netflix che raccontano un mistero che da quarant’anni ossessiona l’Italia, la scomparsa di Emanuela Orlandi nel 1983. Una docu-serie che ripercorre la vicenda, tra filmati dell’epoca, archivi, interviste inedite e testimonianze dei familiari della ragazza. Con toni che ricordano The Keepers (2017) questa serie si avvicina più all’inchiesta giornalistica ma senza dare risposte definitive, concentrandosi più sui depistaggi, sui silenzi, sulla frustrazione della famiglia Orlandi. Vatican Girl è perfetta per chi ama i true crime carichi di complotti e piste irrisolte, consigliata anche a chi vuole ripercorrere gli intrighi e i lati oscuri della storia politica dell’Italia.
6. Dove nessuno guarda – Il caso Elisa Claps (2023)
Un altro caso di rapimento, ma questa volta risolto con la più “banale” delle soluzioni. Anche Dove nessuno guarda è una denuncia ai depistaggi e alle omissioni che circondarono il caso, anche in questo caso al centro c’è il dolore di una famiglia. Qui tuttavia su punta il dito, si sottolinea come la soluzione a questo crimine fosse sotto gli occhi di tutti. Il tono è rispettoso, la serie è stata realizzata con il contributo della famiglia Claps, tuttavia l’atmosfera di questa serie è soffocante, anche se non raggiunge mai la profondità del podcast da cui è tratta. Consigliata a chi cerca atmosfere più oscure e disturbanti, un ritratto dettagliato di un femminicidio e delle tante forme che può assumere il male.
7. Il caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio (2024)
Cinque episodi che ripercorrono il caso di Yara Gambirasio con un approccio quasi forense, tra intercettazioni, atti processuali, nuove interviste. Il racconto analitico, anche se talvolta eccede nel sensazionalismo cercando di spiazzare lo spettatore, rimettendo il caso in discussione. Al centro de Il caso Yara, infatti, rimane l’approccio quasi forense di questa serie, che cerca di scavare tra fatti e prove, riaprendo la porta ai dubbi che circondarono il caso, talvolta risultando freddo, e non è un caso che questa serie abbia fatto molto discutere. Un titolo perfetto per chi ama i true crime “procedurali”, dove il dramma è messo in secondo piano per concentrarsi sul metodo investigativo. Un lavoro lucido che invita a interrogarsi su come si costruisce (o si smonta) una verità giudiziaria.
8. Avetrana – Qui non è Hollywood (2024)
Nonostante l’impronta cinematografica, Avetrana – Qui non è Hollywood riesce a evitare facili sensazionalismi, portando in scena il volto “umano” di uno dei casi di cronaca più controversi tra quelli inclusi in questa lista. Le gelosie, le dinamiche tossiche tra membri della stessa famiglia, l’ossessione per la fama, il male raccontato nelle sue sfumature apparentemente più banali. E ancora, un piccolo paese del Sud Italia trasformato per anni in un palcoscenico ai limiti della morbosità. Questa serie porta lo spettatore dentro le atmosfere soffocanti di cui racconta, ed è probabilmente uno dei lavori tue-crime realizzati in italia. Consigliato a chi cerca una serie profonda, a tratti disturbante, in cui ogni personaggio è scavato in profondità, ben oltre il ritratto e le caricature grottesche che ne fecero i giornali.
9. The Twisted Tale of Amanda Knox (2025)
Anche questa è un titolo tra i più discussi di questa lista, soprattutto per il caos mediatico che scaturì dal caso Kercher. Ed è proprio su questo che si accentra The Twisted Tale of Amanda Knox, sui titoli di giornale e i pregiudizi culturali, sulle pressioni giudiziarie, il tutto raccontato attraverso gli occhi dell’imputata principale, che di questa serie è protagonista. Colpisce per il modo in cui mostra la tossicità della narrazione pubblica, anche se talvolta può risultare eccessivamente “di parte”. Il tono è più romanzato delle altre serie presenti in questa lista, ma offre tuttavia un punto di vista interessante perché sposta il focus dal “chi” al “come” si racconta.